Giù il costume davanti all'impiegata:
militare ci rimette il posto di lavoro

Giù il costume davanti all'impiegata: militare ci rimette il posto di lavoro

di Giuliano Pavan
TREVISO - Più che l'azione di un maniaco pare essere stato un momento di debolezza, sicuramente molesto. Almeno questa è la versione dell'imputato il quale non solo ha chiesto scusa ma ha anche risarcito la vittima delle sue "attenzioni" per evitare di finire sotto accusa di fronte a un giudice. Tutto inutile.



Per rimanere con la fedina penale pulita, aveva deciso di opporsi a un decreto penale di condanna da 36mila euro (pena detentiva di 5 mesi convertita in pecuniaria) per essere assolto dal giudice. Ma, con rito abbreviato, è stato invece giudicato colpevole e condannato agli stessi 5 mesi di reclusione, ottenendo i doppi benefici di legge (sospensione condizionale e non menzione).



Ma quell'accusa di atti osceni in luogo pubblico costerà comunque il posto di lavoro al militare finito in un'aula di tribunale per aver mostrato le proprie parti intime a un'impiegata 38enne mentre si trovava alle piscine comunali di Treviso. La giustizia militare infatti, soprattutto per reati che rientrano nella sfera di quelli a sfondo sessuale, non attende la condanna definitiva e basta quella di primo grado per aprire un procedimento disciplinare, disporre la sospensione (nel caso specifico a stipendio zero) e poi il congedo (che con ogni probabilità scatterà a dicembre). Protagonista della vicenda un uomo di 47 anni reo, secondo l'accusa, di aver molestato la donna al Natatorium nell'aprile del 2012.



La vittima, mentre si trovava appoggiata a bordo vasca dopo una nuotata, era stata avvicinata da un altro cliente delle piscine: quella che sembrava una cordiale conversazione (magari anche con un secondo fine, tipo un appuntamento) si sarebbe però trasformata in pochi minuti in un altro tipo di approccio. Il militare, stando alla denuncia della donna, le avrebbe toccato con il piede destro le gambe. Lei poi, abbassando lo sguardo per vedere se l'avesse fatto apposta, avrebbe subito notato che il nuotatore aveva il costume slacciato e calato, non lasciando nulla all'immaginazione. La 38enne sarebbe così uscita immediatamente dall'acqua rivolgendosi al direttore della struttura e lanciando l'allarme: la polizia giunse sul posto e fermò il 47enne che venne condotto in Questura per la formalizzazione della denuncia.

A distanza di un anno e mezzo il militare si è ritrovato con una condanna a livello penale e, con ogni probabilità, disoccupato.
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 5 Marzo 2014, 13:01
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