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Le intenzioni della sindaca sono chiare: rivoluzionare il giro d'affari dietro i coffee shop e la prostituzione legalizzata al fine di ridurre l'intenso flusso di turisti nel centro della città, causa di disagi per i residenti.
La capitale conta infatti 1.1 milioni di abitanti, ma ogni anno sono più di 17 milioni di turisti stranieri ad invaderla. Halsema ha così commissionato una ricerca per valutare quanto questi business incidano sull'attrazione di Amsterdam. I risultati non lasciano dubbi. Degli oltre mille intervistati (di età fra i 18 e i 35 anni), il 44% ha dichiarato che non tornerebbe più in città se il consumo di cannabis venisse vietato, mentre il 32% non frequenterebbe più i locali a luci rosse se dovesse pagare una tassa d'ingresso.
Il 65% ha dichiarato di aver fatto uso di cannabis durante la permanenza in città, e il 18% ha fatto sapere che troverebbe comunque un modo per acquistare da fumare. Più della metà degli intervistati, ritiene inoltre che i coffee shops siano fra le principali attrazioni di Amsterdam per i turisti. La sindaca ricorda però che la capitale offre molto di più, e che i comportamenti molesti di alcuni clienti dei coffee shops non sono più tollerabili. In ogni caso, Amsterdam non sarebbe la prima ad adottare questo provvedimento: Maastricht è un illustre esempio. Le tradizioni son dure a morire, ma l'intento della prima cittadina sembra proprio quello di far tramontare questa famosa usanza.
Ultimo aggiornamento: Lunedì 17 Febbraio 2020, 17:21
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