Quest’estate sul tabellone delle partenze degli aeroporti si legge sempre più spesso una parola accanto ai riferimenti dei singoli voli: cancellato. Scioperi, caro carburante e carenza di manodopera stanno lasciando a terra gli aeromobili. L’ultima a capitolare è stata EasyJet: la compagnia guidata da Johan Lundgren ridurrà in estate la propria offerta, portando la sua capacità di trasporto a circa 144mila voli (erano 160mila nel 2019). In affanno non solo le lowcost. Lufthansa ha annunciato che a causa della mancanza di steward e non solo cancellerà nei weekend di luglio circa 900 voli da e per gli hub di Monaco di Baviera e Francoforte.
Dallo scalo londinese di Gatwick partiranno il mese prossimo 825 aerei al giorno e 850 ad agosto, contro i 900 degli anni pre-Covid. Sabato lo sciopero di 24 ore dei piloti e degli assistenti di volo di Ryanair e Malta Air. La protesta indetta dai sindacati Filt, Cgil e Uiltrasporti fa seguito a quella dell’8 giugno. Tra le questioni aperte c’è sempre il mancato adeguamento ai minimi salariali previsti dal contratto nazionale. Il problema è che finite le restrizioni per il Covid, le persone hanno ritrovato l’appetito per i viaggi. Il trasporto aereo però non è in grado al momento di reggere un simile picco della domanda. Risultato?
I DISAGI
C’è chi a luglio e agosto al posto di un weekend a Ibiza o Formentera troverà code, attese e un volo soppresso. Sì, viaggiare (ma così rischia di diventare un incubo). Insomma, questa verrà ricordata con ogni probabilità come l’estate caldissima del trasporto aereo. Perché non mancano solo i piloti, scarseggiano pure assistenti di volo, addetti al check-in, distributori di bagagli.
Le perdite scenderanno a 9,7 miliardi di dollari nel 2022 e il ritorno all’utile è previsto per il 2023. Il comparto ha registrato perdite per 137,7 miliardi di dollari nel 2020, l’anno dei lockdown globali, e superiori a 41 miliardi di dollari nel 2021. Il numero globale dei passeggeri quest’anno raggiungerà quota 3,8 miliardi. I costi di gestione in crescita esponenziale inevitabilmente preoccupano. Saliranno fino a 796 miliardi e il carburante peserà per 192 miliardi: si tratta della prima voce di costo nel 2022, pari al 24% del totale, riferisce la Iata.
Così il Codacons: «Nell’ultimo mese si sono registrati in Italia forti aumenti delle tariffe che raggiungono livelli record per i biglietti aerei, i cui prezzi in alcuni casi sono più che raddoppiati rispetto allo scorso anno. Per acquistare un biglietto per Parigi, Madrid o altre destinazioni europee si spende ora il 127,6% in più rispetto al 2021». Anche i prezzi dei voli internazionali sono decisamente più salati: il Codacons evidenzia incrementi del 103% circa. Mentre le tariffe per i voli nazionali sono cresciute del 21% rispetto alla scorsa estate.
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 22 Giugno 2022, 00:10
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