La folla inferocita irrompe nel carcere e
lincia uno stupratore. Un morto negli scontri

Folla inferocita irrompe in carcere e lincia uno stupratore: scontri con la polizia, un morto
NEW DELHI - Una folla inferocita ha linciato un presunto stupratore facendo irruzione in un carcere nel nordest dell'India. L'uomo, 35 anni, che proverrebbe dal Bangladesh, era in prigione in attesa di essere processato con l'accusa di avere violentato una 20enne di etnia Naga, il 23 febbraio.





Ieri, riporta l'Hindustan Times' citando la polizia locale, la folla è riuscita a rompere i cancelli del carcere di massima sicurezza della città di Dimapur, nello stato di Nagaland, a spogliare l'uomo e trascinarlo fuori in strada. Dopo essere stato picchiato a morte, l'uomo, ormai privo di vita, è stato appeso alla torre dell'orologio della città.



Su quanto avvenuto, ha riferito il ministro dell'Interno Rajnath Singh, il governo indiano ha ordinato un'inchiesta. Il gesto estremo avviene nel mezzo della polemica scoppiata in India per la trasmissione da parte della Bbc del documentario sullo stupro di gruppo risalente al dicembre del 2012 costato la vita di una studentessa 23enne.



SCONTRI CON LA POLIZIA, UN MORTO Il ministro dell'Interno indiano Rajnath Singh ha manifestato oggi «viva preoccupazione» per lo stato di tensione nello Stato nord-orientale di Nagaland. Sono seguiti scontri con la polizia durante i quali - riferisce la stampa indiana - un manifestante è stato ucciso da due proiettili e altri quattro sono rimasti gravemente feriti.



I media di New Delhi riferiscono oggi con rilievo la vicenda, mentre la polizia del distretto di Dimapur, dove sono avvenuti i disordini, ha confermato che un manifestante e' morto in ospedale durante la notte dopo essere stato colpito da due proiettili. Secondo il quotidiano The Hindu, inoltre, altri quattro dimostranti sono ricoverati in gravi condizioni.



La vittima linciata, Syed Farid Khan, era un uomo d'affari sposato immigrato dal Bangladesh che aveva ammesso di avere violentato il 23 febbraio una ragazza di 20 anni dell'etnia Suni Naga. Dopo essere averlo portato via a forza dal carcere, la folla lo ha linciato, trascinandone con una motocicletta il corpo, per sette chilometri fino alla torre dell'orologio di Dimapur dove era stata programmata una impiccagione. Qui la polizia, vista l'inutilità dell'uso di lacrimogeni e idranti, ha utilizzato le armi da fuoco sparando sui manifestanti.



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Ultimo aggiornamento: Venerdì 6 Marzo 2015, 17:05
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