Marco Pantani, 20 anni senza il Pirata. La Procura: «Non fu omicidio». Dallo stop alla morte: la carriera del campione di ciclismo

Mercoledì 7 Febbraio 2024, 17:06

La riapertura delle indagini

«Se e quando arriverà una richiesta di archiviazione, ne valuteremo le motivazioni e decideremo se varrà la pena fare opposizione - ha detto l'avvocato Fiorenzo Alessi che rappresenta i genitori di Marco Pantani. Da quanto sappiamo, in questi anni la Procura ha indagato a fondo seguendo anche i nuovi indizi e le nuove tracce che abbiamo fornito per conto della famiglia Pantani».

A spingere per la riapertura dell'indagine, una nuova denuncia della madre Tonina Belletti che aveva dichiarato ai carabinieri del nucleo investigativo del reparto operativo di Rimini: «Marco non era solo la notte che è morto, con lui c'erano due escort». Era stata poi mamma Tonina a fornire alla Procura i nomi di nuovi testimoni o conoscenti di Marco mai ascoltati in precedenza. Sono state decine infatti le persone ascoltate dagli inquirenti, mai sentite prima da chi indagava. Ma nessuno pare abbia saputo fornire indicazioni certe, anzi spesso si è trattato di informazioni fuorvianti e inattendibili. La Procura di Rimini si potrebbe dire che ha «spaccato il capello» ed ha anche acquisito le risultanze della Commissione parlamentare antimafia della fine del 2022.

La stessa commissione del resto aveva ascoltato in audizione il procuratore capo di Rimini, Elisabetta Melotti, che di fatto ai parlamentari aveva ribadito le risultanze dell'indagine chiusa nel 2015. La precedente indagine, coordinata dal procuratore Paolo Giovagnoli, infatti si era chiusa con un'archiviazione, dopo una nuova perizia medico legale all'epoca affidata al professor Franco Tagliaro, stabilendo che il campione di ciclismo era stato stroncato da un mix di droga e farmaci. L'archiviazione stabilita a inizio 2016 dal gip di Rimini, Vinicio Cantarini, aveva retto fino in Cassazione che ne aveva respinto definitivamente ricorso.

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