In Oman, nel villaggio che non c'è: ecco il remoto Al Sogara
di Francesca Spanò
Pietra calcarea tra pianure polverose
L’area abitata sorgeva (e sorge) intorno al Jabal al Akhdar, un massiccio di 2.980 metri di altezza conosciuto con il nome di Green Mountain, tra tortuose valli ed emozionanti canyon. Di sicuro, non è facile trovarlo non seguendo alcuna rotta turistica; è invece, racchiuso in un angolo remoto dove la strada non è più asfaltata. Vi si può arrivare in fuoristrada o, se si vuole fare un salto indietro nel tempo anche a piedi o a dorso di mulo. Inizia così una vera e propria scalata tra tornanti e strade ripide prima di incontrare delle casette che sembrano quasi sospese. Difficile immaginare che Al Sogara sia tanto antico, ma appare subito chiaro quanto sia letteralmente isolato dal mondo.
Curiosità
Fino al 2005 i visitatori non potevano arrivarci soprattutto se stranieri, anche perché il villaggio tra le montagne dell’Oman è ancora abitato dai discendenti delle antiche tribù locali. Oggi la presenza militare a rendere inavvicinabile la zona non c’è più e in venti minuti di scalinata si giunge a destinazione. Si incontra a 40 km dalla principale città di montagna di Seih Qatana, da soli 14 può contare sull’elettricità e sulla linea telefonica ma la prima scuola è solo a 14 km di strada.
Chi vi abita?
Qui si trovano cinque famiglie della tribù degli Alshariqi, un gruppo che emigrò dalla Giordania più di mille anni fa e tutt’ora realizza case in pietra e argilla scavate nella roccia a ben 2700 metri sul livello del mare. Nonostante le temperature elevate del Paese, qui periodicamente nevica e nelle grotte si stabiliscono anche le mandrie e il gregge dei locali.
Ultimo aggiornamento: Lunedì 4 Marzo 2019, 15:27
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