La Crystal Cave in Islanda: viaggio nelle viscere di un ghiacciaio
di Francesca Spanò
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Nell’isola vulcanica dove la vegetazione è selvaggia
Le formazioni naturali islandesi sono misteriose e ogni volta speciali, tanto da attirare sempre più spesso un turismo che ama l’avventura e l’adrenalina. In questo caso, però, la realtà supera la fantasia e nessun effetto simulato al computer potrebbe mai ottenere un risultato finale migliore di quello pensato dalla stessa Madre Natura.
Alla scoperta di Crystal Cave
La grotta blu delle meraviglie, nota con il nome di Crystal Cave, si trova nel parco nazionale Skaftafell, situato tra Kirkjubæjarklaustur (Klaustur), e Höfn, nella parte meridionale dell’Islanda. Qui sorge la valle Morsárdalur, il monte Kristínartindar e il ghiacciaio Skaftafellsjökull, ma anche una foresta di betulle, Bæjarstaðarskógur, e molte specie di uccelli e volpi artiche. Chi ha la fortuna di visitare questo luogo ha immediatamente l’impressione di trovarsi proiettato in una saga fantasy piena di effetti scenografici. Eppure è tutto molto reale perché è il ghiaccio a dare vita alla magia. Lo stesso, scendendo da secoli dalle pendici di Oraefajokull, a causa del peso e della compressione, ha nel tempo espulso l’aria e per una splendida reazione chimica si è arricchito di riflessi blu. L’esterno, invece, è rimasto immutato. Arrivare però non è immediato visto che la grotta sorge sotto ben 25 metri di ghiaccio e si può raggiungere solo quando fa molto freddo ed è quindi più stabile e sicura. Mentre si attraversa, inoltre, sembra di essere accompagnati da creature invisibili, a causa dei continui gli scricchiolii dovuti ai micromovimenti dell’acqua congelata.
Le curiosità
Poco distante si trovavano delle fattorie, abbandonate al termine di due eruzioni vulcaniche che hanno causato delle slavine ghiacciate. Oggi ne sono sopravvissute solo un paio e rappresentano una vera attrazione turistica. Entrati nel “regno dei ghiacci”, però, bisogna sapere che l’effetto cromatico si può osservare solo in certe circostanze, in particolare al termine delle lunghe piogge invernali e quindi si tratta di un regalo che la natura concede a pochi fortunati.
Ultimo aggiornamento: Sabato 11 Gennaio 2020, 15:59
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