Copyright, «stop a meme e video delle vacanze»: la riforma dell'Ue può rivoluzionare il web e i social

Copyright, «stop a meme e video delle vacanze»: la riforma dell'Ue può rivoluzionare il web e i social
La riforma europea sul copyright che ha ricevuto il primo ok da parte dell'Europarlamento potrebbe cambiare radicalmente l'uso che facciamo del web e soprattutto dei social network. Norme molto restrittive, soprattutto in materia di contenuti prodotti dagli utenti e condivisi su piattaforme come Facebook e YouTube. Nel testo del Pe ci sono norme «pasticciate» - e secondo diverse altre fonti europee addirittura contraddittorie - che, accusano i consumatori del Beuc, rischiano di obbligare le piattaforme «a filtrare in modo sistematico i contenuti che gli utenti vogliono caricare», quindi se «la giusta remunerazione dei creatori è importante», però «i consumatori non devono essere la parte perdente».

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Il testo adottato dall'Europarlamento, rispetto a quello più equilibrato proposto dalla Commissione (che lasciava fuori questo tipo di contenuti autoprodotti) prevede misure con un impatto maggiore su utenti e piattaforme, rendendo necessari accordi ombrello tra i detentori dei diritti e le piattaforme per i contenuti individuali non a scopo commerciale ma che contengono per esempio immagini o musiche di per sé coperte da copyright, come video delle vacanze con una hit di sottofondo o i 'meme', immagini celebri rielaborate.

Sul fronte delle tutele per gli editori, anche il testo dell'Eurocamera consente di continuare a postare gratuitamente i link agli articoli, anche se è più rigido rispetto alla posizione del Consiglio Ue.
Sul data mining dei testi, invece, la posizione è allineata a quella dei 28, prevedendo un'eccezione sul copyright. Questa si estende al materiale didattico e museale. La partita è appena cominciata: la commissione affari giuridici ha approvato la posizione dell'Europarlamento di giustezza, con 14 voti a favore, 9 contro e 2 astenuti, preannunciando così battaglia per il prossimo voto in plenaria di luglio. Gli stessi gruppi politici, tra cui Alde e S&d, sono spaccati internamente. Questo potrebbe quindi ancora riaprire il testo con cui l'Aula si presenterà ai negoziati con Consiglio e Commissione, dove comunque si giocherà la partita decisiva per la riforma definitiva del diritto d'autore.

Ultimo aggiornamento: Mercoledì 20 Giugno 2018, 22:15
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