Rachelle Lefevre: «In Proven Innocent svelo Amanda Knox, vittima della giustizia»

Rachelle Lefevre: «In Proven Innocent svelo Amanda Knox, vittima della giustizia»

di Ilaria Ravarino
Una serie sui “presunti innocenti” ispirata esplicitamente al caso di Amanda Knox. Succede su FoxCrime, dove ogni martedì va in onda Proven Innocent, serie interpretata dalla star di Twilight Rachelle Lefevre incentrata su un’avvocatessa - finita da ragazza al centro di un caso mediatico, incolpata di omicidio e poi rilasciata - alla guida di un team di professionisti al servizio di persone ingiustamente accusate di delitti.

In che modo il caso di Perugia ha influenzato la serie?

I creatori dello show avevano già in mente di realizzare una serie sulle attività dell’Innocent Project, un’associazione non profit che negli Stati Uniti si occupa di difendere chi viene accusato ingiustamente dai tribunali. Ma il progetto ha preso il via solo dopo che gli autori hanno visto in tv un documentario su Amanda Knox: la storia di ragazza finita improvvisamente al centro dei media, e così giovane, è stata la molla che ha innescato la scrittura.

In Italia l’innocenza di Knox fa discutere. 

Appunto. Anche quando il processo si chiude, e vieni scagionato, il tuo caso diventa un argomento da bar. Chiunque si sente in diritto di mettere in discussione la sentenza.

Ha avuto contatti con Knox?

No, nessuno.

Sa se ha visto la serie?

Ho parlato con persone che l’hanno conosciuta, che hanno avuto a che fare con il caso:  è al corrente di quel che abbiamo fatto, sa che stiamo raccontando l’altra parte della storia. Ma non vuole vederla. E la rispetto per questo.

Come si è preparata per il ruolo?

Ho studiato il materiale dell’Innocent Project. Ho visto i Ted talks delle vittime. E documentari sul sistema delle prigioni. 

Come cambia la vita, dopo un’esperienza del genere?

Cambia tutto. Anche se ti fanno uscire di prigione, il mondo ti guarda con sospetto. Ci sarà sempre qualcuno che pensa che tu sia colpevole. Tutti sanno che sei stata in prigione. La tua famiglia, le tue relazioni, i tuoi figli, portano tutti un marchio.

Perché la gente è attratta da questa storie?

Abbiamo tutti bisogno di sapere cosa siamo capaci di fare come esseri umani. Tutti abbiamo fragilità e tentazioni, e cerchiamo di non lasciarci sopraffare. Tutti sappiamo mentire e manipolare il prossimo. La differenza tra buoni e cattivi è tra chi sa resistere a quegli impulsi, e chi no. Ma siamo affascinati da quel lato oscuro. Lo vogliamo conoscere.

In Twilight interpretava un vero mostro...

Sì, e non avrei mai creduto che sarebbe piaciuto al pubblico. Ma appunto, i cattivi piacciono. Grazie a Twilight sono entrata nella cultura pop, sono diventata una domanda di Trivial. È fico.
Ultimo aggiornamento: Lunedì 18 Marzo 2019, 08:59
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