Andrea Rivera: «La mia Roma da Torbella a Garbatella»

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di Enrico Chillè
Da Torbella a Garbatella: Andrea Rivera torna a teatro, con il suo spettacolo I quartieri di Roma e altre storie. Il comico romano, dopo essersi esibito al Teatro degli Audaci a Porta di Roma e al Teatro Tor Bella Monaca, è pronto a replicare, questa volta al Teatro Garbatella. Insieme a lui ci saranno ancora una volta il musicista Matteo D'Incà e, ovviamente Pigna, la cagnolina trovatella da lui adottata e che ormai lo accompagna sempre in scena. Uno spettacolo assolutamente imperdibile, quello che andrà in scena, che ha come valore aggiunto l'improvvisazione e l'interazione col pubblico. A Leggo, Andrea Rivera ha parlato dello show e dell'attualità, alla sua maniera, senza rinunciare ai giochi di parole.
Come convincere chi ha già visto lo spettacolo a tornare a teatro?
«Più che altro, devo convincere me stesso a continuare questo mestiere in un ambiente difficile (spesso gli enti teatrali regionali comprano spettacoli senza neanche vederli, me ne farò una Regione). Ma ho promesso a mio padre di lottare sempre per la meritocrazie e per il mio lavoro. Comunque sono 45 anni che assistiamo allo stesso spettacolo di scandali di politici che paghiamo molto e poi ci fanno piangere con le tasse. Col mio pagate 16 euro, ma almeno ridete!».
Suo padre, Liborio Rivera, è stato un importante geologo. Si parla molto di Tav, tra analisi costi-benefici e strategie politiche. Che opinione ha in proposito?
«Mio padre era contrario alla Tav e anch'io lo sono, per due motivi: la sicurezza per l'ambiente e per le popolazioni, a causa della presenza di amianto nella montagna, e i costi. In Italia servono altre grandi opere, come ad esempio più treni sicuri per i pendolari, soprattutto al Sud, penso ad esempio a Matera».
È un grande tifoso della Roma e questa stagione è sofferta ed altalenante. Come vive la situazione della squadra giallorossa?
«Con tutti questi infortuni, più che a Trigoria farei il ritiro al Divino Amore. Tra un po' i giocatori saranno tutti Monchi! Se non dovesse arrivare un allenatore top, confermerei Claudio Ranieri: dategli giocatori forti, ha uno scudetto da riprendersi».

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Ultimo aggiornamento: Lunedì 1 Aprile 2019, 09:08
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