Andrea Rivera: «La mia Roma da Torbella a Garbatella»
di Enrico Chillè
Come convincere chi ha già visto lo spettacolo a tornare a teatro?
«Più che altro, devo convincere me stesso a continuare questo mestiere in un ambiente difficile (spesso gli enti teatrali regionali comprano spettacoli senza neanche vederli, me ne farò una Regione). Ma ho promesso a mio padre di lottare sempre per la meritocrazie e per il mio lavoro. Comunque sono 45 anni che assistiamo allo stesso spettacolo di scandali di politici che paghiamo molto e poi ci fanno piangere con le tasse. Col mio pagate 16 euro, ma almeno ridete!».
Suo padre, Liborio Rivera, è stato un importante geologo. Si parla molto di Tav, tra analisi costi-benefici e strategie politiche. Che opinione ha in proposito?
«Mio padre era contrario alla Tav e anch'io lo sono, per due motivi: la sicurezza per l'ambiente e per le popolazioni, a causa della presenza di amianto nella montagna, e i costi. In Italia servono altre grandi opere, come ad esempio più treni sicuri per i pendolari, soprattutto al Sud, penso ad esempio a Matera».
È un grande tifoso della Roma e questa stagione è sofferta ed altalenante. Come vive la situazione della squadra giallorossa?
«Con tutti questi infortuni, più che a Trigoria farei il ritiro al Divino Amore. Tra un po' i giocatori saranno tutti Monchi! Se non dovesse arrivare un allenatore top, confermerei Claudio Ranieri: dategli giocatori forti, ha uno scudetto da riprendersi».
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Ultimo aggiornamento: Lunedì 1 Aprile 2019, 09:08
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