Melissa Greta Marchetto a Sanremo: «Sarò la rompiscatole del Dopofestival»

Melissa Greta Marchetto a Sanremo: «Sarò la rompiscatole del Dopofestival»

di Donatella Aragozzini
La musica è il suo mondo. E anche se non ha ancora realizzato il desiderio di imporsi come cantante, dividendosi tra televisione e radio, Melissa Greta Marchetto sta legando sempre più il suo nome alla manifestazione canora per eccellenza, il Festival di Sanremo: dopo aver affiancato Sergio Assisi al PrimaFestival del 2018 e aver condotto – con Tamara Donà – la diretta radiofonica di Sanremo Giovani lo scorso 20 e 21 dicembre, dal 5 al 9 febbraio prossimi sarà al timone del Dopofestival insieme a Rocco Papaleo e Anna Foglietta.
 
 


Che Dopofestival sarà?

«Non lo so ancora perché non abbiamo ancora cominciato a lavorarci davvero, abbiamo solo iniziato ad “annusarci”. Sicuramente io cercherò di “rompere le scatole”, credo ci sia un ottimo equilibrio tra di noi».

Conosceva già Papaleo e Foglietta?

«Li conoscevo solo come artisti, come anche Assisi lo scorso anno, perché vengono dal cinema e io non ho mai avuto esperienze sul grande schermo. Dalla loro professionalità c'è solo da imparare, sarò una spugna».

Come si è trovata a condurre Sanremo Giovani su Radio2?

«È stata una bellissima esperienza, mi sono trovata benissimo con Tamara e mi piace scoprire nuovi talenti, ce ne sono alcuni che terrò d'occhio. Ad esempio La Zero, che viene dal teatro e si vede, perché ha una grande presenza scenica».

Non tutti sanno che lei viene proprio dalla musica.

«Sì, ho iniziato come cantante nel 2005, ho studiato canto e pianoforte. Ho interpretato anche dei musical, poi però è arrivato il casting per Radio Deejay e ho cominciato a seguire un'altra strada. Ma il mio sogno sarebbe unire le due cose».

Da due stagioni conduce nel fine settimana Gli Sbandati su Radio2, insieme a Matteo Bordone.

«È un'esperienza che mi sta dando tanto, sia dal punto di vista tecnico, perché Matteo fa radio da vent'anni, che da quello culturale, ho approfondito argomenti ai quali magari non mi sarei mai interessata. E poi mi piace punzecchiarlo. La radio è la mia isola felice, spero di farla per sempre».

In tv, invece, è da quattro anni presenza fissa a Quelli che il calcio, su Rai2, dove racconta l'attualità vista dai social. Cosa le ha dato quel programma?

«Mi ha insegnato a lavorare in squadra, una cosa che prima mi mancava, e a prendersi in giro. L'autoironia è una chiave importante».

Brianzola di nascita, da qualche anno vive a Milano. Ma è vero che tifa Roma?

«Sì, mi riesce difficile andare allo stadio ma amo la Roma per il suo essere sanguigna, un'eterna seconda che però ci crede sempre. Mio padre è juventino e mia madre milanista: fino a cinque anni fa seguivo le squadre della città in cui vivo, poi ho scoperto la fede giallorossa. Anche per Totti, che stimo molto e considero un simbolo di tutti gli italiani».
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 16 Gennaio 2019, 09:28
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