Morto Flavio Bucci, dal set alla rovina. Quando raccontava: «Ho speso tutto in donne, vodka e cocaina»
di Domenico Zurlo
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«La vita è una ed è tua, puoi farci ciò che vuoi», affermava all'epoca in una lunga intervista l’attore, che viveva quasi in miseria in una casa famiglia. In teatro, raccontava, «guadagnavo anche due milioni al giorno: ho speso tutto in donne, manco tanto, che me la davano gratis, vodka e cocaina. Scarpe e cravatte che non mettevo mai, mi sparavo cinque grammi di coca al giorno, avrò bruciato 7 miliardi».
Tra le leggende del cinema con cui ha recitato, Ugo Tognazzi, Alberto Sordi («Mi stava proprio sui c…ni», dice di lui), Michele Placido e John Travolta, che ha doppiato ne La febbre del sabato sera. Tra i film più famosi, La classe operaia va in paradiso di Elio Petri, Il marchese del Grillo di Monicelli, Sogno di una notte d’estate di Salvatores, e poi i più recenti Fratelli coltelli di Ponzi, Caterina va in città di Virzì, Il divo di Paolo Sorrentino (nel quale interpretava l’andreottiano Evangelisti) e per la tv, oltre a Ligabue (nel 1977), La dottoressa Giò, che a fine anni ’90 lanciò una giovane Barbara D’Urso.
Bucci parlava dei suoi problemi con l’alcol («Ha mai provato a ubriacarsi? È bellissimo. E poi cos’è che fa bene?») ma si mostrava pentito per il suo modo di gestire la vita privata e la famiglia: alle spalle Bucci aveva infatti due matrimoni e tre figli. «Non sono stato un buon padre, lo so, ma la vita è una somma di errori, di gioie e di piaceri. Non mi pento di niente, ho amato, ho riso, ho vissuto, vi pare poco?».
Ultimo aggiornamento: Martedì 18 Febbraio 2020, 14:20
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