Il nuovo Jumanji...è un vecchio e noioso videogioco

Il nuovo Jumanji...è un vecchio e noioso videogioco

di Boris Sollazzo
Il forte sospetto che il primo Jumanji, l’originale, fosse stato sopravvalutato, 25 anni fa, lo abbiamo sempre avuto, convinti che il buon Robin Williams spesso abbia nobilitato opere non degne del suo talento fino a farle diventare cult. Nel 2017 avevamo accettato di buon grado un sequel che aveva l’onestà intellettuale di non voler competere con il predecessore, ma di giocare con il suo immaginario, l’indubbia verve comico-action di Dwayne Johnson e l’istrionismo di Jack Black.

Ora, però, abbiamo esagerato: perché questo terzo capitolo è una sorta di bignami - si usano i personaggi anziani Danny DeVito e Danny Glover, che fanno il loro, per spiegoni utili solo agli spettatori che siano arrivati a Jumanji solo ora - scritto male e recitato peggio, a cui è difficile dare una dignità cinematografica. E in fondo lo sanno tutti, visto che si chiama next level, come fosse l’espansione, un add-on di un videogame. Nessuno vorrebbe (e potrebbe) giocarlo da solo e così quest’opera è godibile solo per i Jumanji addicted, quelli che hanno amato persino la serie animata.

Peccato perché il punto di partenza era stuzzicante - il protagonista tornato al mondo normale non si adatta a non essere più un eroe e vuole tornare nella virtualità, che nel frattempo si è “guastata” - e il cast è persino migliorato. Ma dalla inusuale sciatteria di The Rock - che si è intascato 23,5 milioni di dollari dei 125 del budget (ampiamente ripagato dai 610 incassati in tutto il mondo) - capisci subito che non è aria e che ti annoierai chiedendoti come mai, prima di Zalone, questo film fosse al primo posto del box office italiano. Ricordandoti, subito dopo, che un tempo quel posto era dei cinepanettoni.

JUMANJI - THE NEXT LEVEL di Jake Kasdan con Dwayne Johnson, Jack Black
Ultimo aggiornamento: Martedì 7 Gennaio 2020, 08:37
© RIPRODUZIONE RISERVATA