Scuola, il virologo Pregliasco: «Un ritorno sui banchi prima di maggio una follia, vanificherebbe gli sforzi fatti»
di Lorena Loiacono
«È indispensabile in questo momento, altrimenti rischiamo di mandare all'aria gli sforzi fatti finora. La riapertura al 3 aprile è da escludere».
Perché?
«Siamo ancora in una fase di crescita del contagio».
Quando arriverà il picco?
«Da alcuni modelli matematici vediamo che possiamo esserci vicini. Spero che abbiano ragione e che tra pochi giorni ci sia il picco di diffusione».
Poi che cosa accadrà?
«Se ci dovessimo arrivare a breve, non vuol dire che poi riprendiamo immediatamente le vecchie abitudini. Non farà certo finire la necessità di interruzione del contenimento, anzi».
In che senso?
«Sarà la spinta maggiore a rafforzare la distanza sociale».
Anche dopo il picco?
«Ma certo. Per questo la scuola deve restare chiusa. Le misure di contenimento andranno avanti nel tempo: fino a quando ci saranno ancora dei pazienti contagiati, positivi».
Gli italiani stanno rispettando le regole?
«Ci sono norme che ancora non vengono attuate a livello nazionale. La distanza sociale è l'unica arma che abbiamo in attesa dei vaccini».
Quando li avremo?
«Arriveranno tra un bel po' di tempo, immagino. Ci vorrà un anno, uno e mezzo».
Intanto come ci si deve comportare?
«Superato il picco, si potranno rivedere le norme di contenimento. Si procederà gradualmente per tornare alla normalità poco alla volta. Proprio per continuare a tenere la situazione sotto controllo giorno dopo giorno».
La scuola potrebbe riaprire a maggio?
«Credo sia possibile, mi sembra uno spazio di tempo ragionevole».
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Ultimo aggiornamento: Venerdì 20 Marzo 2020, 09:05
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