Scuole a caccia di sponsor. Meno contributi dalle famiglie, il ministero: «Cercate finanziamenti privati»

Scuole a caccia di sponsor. Meno contributi dalle famiglie, il ministero: «Cercate finanziamenti privati»

di Lorena Loiacono
A caccia di sponsor, le scuole che non arrivano a fine mese chiamano a raccolta i privati. Una strada, quella della sponsorizzazione all'interno dei locali delle scuole pubbliche, che sta prendendo piede negli istituti perennemente senza fondi.
Tanto che ora, a consigliare di ricorrere allo sponsor, è proprio il Ministero dell'istruzione. In una circolare che indica le iniziative a proposito del piano triennale dell'offerta formativa e sulle attività extracurricolari, il dicastero guidato da Marco Bussetti chiede ai presidi di limitare le attività che richiedono l'intervento delle famiglie tramite il contributo economico. Insomma, meno collette: In alternativa - consiglia il Miur - si possono attivare sponsorizzazioni. E, allora, via alla caccia allo sponsor.
C'è chi cerca aiuto per acquistare sedie e banchi nelle scuole elementari, visto che i Comuni non dispongono di risorse adeguate, e poi mette la targa in metallo con il marchio del donatore. Ci sono quelli che si fanno finanziare la cancelleria, magari dalla cartoleria vicino alla scuola, e chi il giornalino dell'istituto con vere e proprie inserzioni nelle sue pagine.
Ci sono le scuole superiori che, non avendo aule computer adeguate, accettano i pc messi a disposizioni dall'azienda privata e chi invece si fa stampare le magliette con il logo della scuola. Tutto, ovviamente, deve essere regolamentato dalla decisione del Consiglio di istituto che stabilisce i criteri di scelta per non far veicolare tra i banchi messaggi sbagliati: non tutto, infatti, può essere pubblicizzato in un istituto frequentato da ragazzini. Nel bilancio di fine anno, inoltre, ogni spesa deve essere rendicontata. Ma resta il fatto che i soldi alle scuole servono: il contributo scolastico volontario, infatti, sopravvive da anni a qualunque protesta delle famiglie.
Le scuole superiori chiedono una media di 90-100 euro a studente per incrementare le risorse da spendere tra progetti, laboratori, gite ma anche per fogli, penne e gessetti. Fino addirittura alla carta igienica.
Non solo sponsor, per contribuire alle attività scolastiche sta prendendo spazio anche il fund raising: la raccolta di fondi a favore della scuola. Esiste anche la possibilità degli school bonus: vere e proprie donazioni volontarie (che sono detraibili dalla dichiarazione dei redditi), introdotte nel 2015 ma mai veramente decollate.

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Ultimo aggiornamento: Mercoledì 28 Novembre 2018, 09:22
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