I PORTI PIU' COLPITI
Da questo innalzamento deriverebbero rischi specifici per i porti italiani, e i più colpiti risulterebbero quellli di Napoli e Venezia. Secondo l' Enea «entro la fine del secolo l'innalzamento del mare lungo le coste italiane è stimato tra 0,94 e 1,035 metri», prendendo in considerazione un modello cautelativo, e «tra 1,31 metri e 1,45 metri», seguendo una base meno prudenziale.Il fenomeno dell'innalzamento del Mediterraneo riguarda praticamente tutte le regioni italiane bagnate dal mare. È quanto emerge dalla mappa di dettaglio diffusa oggi dall' Enea che, in un incontro promosso con Confcommercio, ha rilevato a rischio inondazione un totale di 40 aree costiere.
LA MAPPA DEL RISCHIO
In particolare, nella mappa diffusa dall' Enea con Confcommercio sugli effetti dell'innalzamento del Mediterraneo, emerge che a rischio sono una vasta area nord adriatica tra Trieste, Venezia e Ravenna; la foce del Pescara, del Sangro e del Tronto in Abruzzo; l'area di Lesina (Foggia) e di Taranto in Puglia; La Spezia in Liguria, tratti della Versilia, Cecina, Follonica, Piombino, Marina di Campo sull'Isola d'Elba e le aree di Grosseto e di Albinia in Toscana.
Andando al Centro-Sud, ad essere minacciate sono la piana Pontina, di Fondi e la foce del Tevere nel Lazio; la piana del Volturno e del Sele in Campania; l'area di Cagliari, Oristano, Fertilia, Orosei, Colostrai (Muravera) e di Nodigheddu, Pilo, Platamona e Valledoria (Sassari), di Porto Pollo e di Lido del Sole (Olbia) in Sardegna; Metaponto in Basilicata; Granelli (Siracusa), Noto (Siracusa), Pantano Logarini (Ragusa) e le aree di Trapani e Marsala in Sicilia; Gioia Tauro (Reggio Calabria) e Santa Eufemia (Catanzaro) in Calabria.
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 13 Febbraio 2019, 15:42
© RIPRODUZIONE RISERVATA