Coronavirus, lo studio cinese: «Rimane in feci e saliva dei pazienti negativizzati fino a 39 giorni»

Coronavirus, lo studio cinese: «Rimane in feci e saliva dei pazienti negativizzati fino a 39 giorni»
Il coronavirus potrebbe restare, almeno in alcuni casi, in saliva e feci di pazienti guariti, anche quando il tampone per la diagnosi risulta negativo. Lo rivela una ricerca pubblicata sugli Annals of Internal Medicine e condotta presso l'ospedale di Pechino Ditan Hospital, Capital Medical University. Questo tipo di studi ha importanti implicazioni pratiche, perché potrebbe orientare verso misure di isolamento più durature anche quando il tampone (faringeo) effettuato su un paziente si è negativizzato.

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Gli esperti hanno analizzato campioni di saliva e feci di 133 pazienti ricoverati nell'ospedale cinese alla ricerca della presenza del virus, anche dopo che i pazienti sono risultati negativi al tampone diagnostico. Per 22 dei pazienti coinvolti l'esame di feci e saliva è risultato positivo (virus presente) anche dopo 39 e 13 giorni rispettivamente dal tampone negativo. Lo studio andrà ripetuto su un campione più ampio di pazienti e soprattutto si dovrà indagare se i guariti con virus che permane in feci e saliva siano ancora contagiosi.

Ultimo aggiornamento: Martedì 31 Marzo 2020, 15:28
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