La nuova “casa accoglienza” di Sanes a Roma

La nuova “casa accoglienza” di Sanes a Roma
Verrà inaugurata venerdì 21 febbraio alle ore 18, in via Federico Ozanam 53, a Roma, la nuova “casa accoglienza” di S.A.Ne.S. Onlus Claudio Pacifici nata per ospitare i pazienti ematologici e le famiglie che provengono da fuori Roma e che non hanno la necessaria disponibilità economica per sostenersi durante le lunghe terapie e ricoveri.

La casa. Il progetto è stato realizzato grazie al sostegno dell’8 per mille della Chiesa Valdese. La casa è stata fortemente voluta in prossimità dell’ospedale San Camillo per permettere ai pazienti una completa autonomia nella gestione delle visite e degli appuntamenti. La casa è interamente allestita in tutte le sue necessità.
L’Associazione S.A.Ne.S. e la Chiesa Valdese sostengono tutte le spese economiche oltre all’indispensabile impegno dei volontari dell’associazione stessa. La S.A.Ne.S dal 1983 si occupa di sostenere i pazienti ematologici della U.O.C. dell’Ospedale San Camillo e le loro famiglie attraverso numerosi servizi erogati gratuitamente, come servizio di sostegno psicologico, servizio navetta, servizio accoglienza presso il day-hospital.

Nata a Roma nel 1984 presso l’Ospedale San Camillo, per iniziativa dei genitori del giovane Claudio Pacifici, e grazie al forte impegno di tutti i presidenti che nel tempo si sono avvicendati alla guida della Onlus. S.A.Ne.S. ha personalità giuridica riconosciuta dal Ministero della Sanità, ha acquisito per legge la qualifica di Onlus ed è iscritta nel registro delle Associazioni di Volontariato Sezione Sanità, Sezione Servizi Sociali e Sezione Gruppo Donatori della Regione Lazio. I punti principali della mission sono: promuovere campagne di donazione sangue attraverso i progetti di Alternanza Scuola-Lavoro allo scopo di contribuire al superamento della carenza di sangue e di emocomponenti in Italia ed in particolare nel Lazio; collaborare con le strutture sanitarie nell’assistenza ai pazienti e ai loro familiari, con particolare riguardo a quelli affetti da malattie neoplastiche del sangue; promuovere e favorire lo studio e la ricerca in merito al benessere clinico e socio-psicologico dei pazienti oncoematologici e dei care-givers.
Ultimo aggiornamento: Giovedì 20 Febbraio 2020, 15:53
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