Contesa navale, Gentiloni sfida Macron: «Decisione inaccettabile»

Gentiloni sfida Macron: «Decisione inaccettabile»

di Marco Conti
ROMA «Vediamoci, vengo in Italia. Oppure vieni tu qui e ci vediamo con Angela Merkel e Mariano Rajoy. Con l'occasione invito anche Niger e Ciad e parliamo di Africa». Mischiare Ciad e Niger con la Libia non depone a favore della statura internazionale di Emmanuel Macron, celebrata di recente dopo l'accordo definito «storico» sulla Libia tra Haftar e Serraj, ma con quest'ultimo definito ieri «un fanfarone» dal generale libico che controlla la Cirenaica.

IL VETO
Eppure il presidente francese ieri pomeriggio ha chiamato Paolo Gentiloni proprio per sostenere la tesi del mi sono frainteso e che «in Libia la Francia lavorerà senza fughe in avanti in stretto raccordo con l'Italia». «Coordiniamoci, certo. E vediamoci. Magari il 28 agosto», ha sostenuto Macron che ha anche affrontato la vicenda Fincantieri-Stx rimandando la questione all'incontro che si terrà a Roma». «Andrò martedì prossimo a Roma per discutere con i ministri Padoan e Calenda», aveva poco prima annunciato il ministro francese dell'Economia Bruno Le Maire, in conferenza stampa a Bercy, dopo aver annunciato «l'acquisizione» temporanea di Stx. La parola nazionalizzazione non esce mai dalla bocca di Le Maire, ma la decisione del governo francese sconfessa l'accordo raggiunto dall'esecutivo Valls con Fincantieri. Soprattutto contraddice la dose massiccia di liberismo che Macron ha promesso ai francesi. Se non fosse che un'altra cambiale Macron l'ha firmata in campagna elettorale promettendo al governatore della Loira che non avrebbe mai ceduto i cantieri e che avrebbe difeso l'occupazione.

Stretto da troppe e contraddittorie promesse, dai sindacati e dai partiti di sinistra e di destra, Macron nella serata di ieri lascia che «fonti dell'Eliseo» sostengano che nella conversazione avuta con Gentiloni il presidente francese «spera in una soluzione che lasci largo spazio agli italiani in Stx». Una mano tesa che non dissipa però i dubbi che circolano a palazzo Chigi sulle intenzioni dei francesi che spesso antepongono gli interessi nazionali alle regole del mercato e all'Europa. L'elenco è lungo, «ma stavolta non sono stati gli italiani a bussare alla porta francese», sostenevano ieri al ministero di via Veneto.

Bene, quindi, la «porta aperta. «Nessun problema a discutere ancora», «ma non si vedono i motivi per cui una società italiana non possa avere la maggioranza che permetta di operare», sostengono i ministri Pier Carlo Padoan e Carlo Calenda che definiscono la scelta del governo francese «grave e incomprensibile». Dopo mesi di trattative e decine pagine di protocolli, l'acquisto dei cantieri di Saint Nazaire da parte della Fincantieri viene bloccato con uno degli strumenti più desueti e inconciliabili con quello spirito europeo con il quale era stato salutato sino a pochi giorni fa l'arrivo all'Eliseo del giovane presidente.

LA REAZIONE
«Nazionalismo e protezionismo non sono basi accettabili su cui regolare i rapporti tra due grandi paesi europei», scrivono Padoan e Calenda nel comunicato congiunto dei ministeri dell'Economia e dello Sviluppo Economico. Certo è che «le iniziative un po' scomposte» di Macron - come le definisce Emma Bonino che domani discuterà di Europa a Roma in un convegno proprio con il ministro Calenda a il sottosegretario Della Vedova - irritano palazzo Chigi senza però indurlo a falli di reazione. In qualche modo invocati invece dal segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, quando sostiene che «se la reazione è nazionalizzare potremmo chiedere la nazionalizzazione di Telecom, tanto per parlare casualmente di un'azienda».
Ai ministeri dell'Economia e dello Sviluppo Economico si attende con curiosità misto a scetticismo l'arrivo, previsto per martedì, del collega francese Le Maire. «Vedremo cosa ha da dirci e valuteremo, ma il governo non intende muoversi di un millimetro - sostiene Calenda al Tg2 - c'è un progetto serio, quello di Fincantieri, che prevede il 51 per cento. Non accettiamo ultimatum». La battaglia navale non è ancora finita.
Ultimo aggiornamento: Venerdì 28 Luglio 2017, 07:46
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