Pd in piazza contro il governo: «Siamo 70.000». Militanti gridano «Unità». L'abbraccio Renzi Gentiloni

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Il Pd supera la prova della piazza. «Siamo 70mila», esultano gli organizzatori della manifestazione in piazza del Popolo, a Roma. Dal palco il segretario Maurizio Martina ringrazia e i sostenitori rispondono in coro con un appello ai dem verso il congresso ma ancora divisi: «Unità, unità», grida la folla. Tra i manifestanti si muovono i big, da Renzi a Gentiloni a Zingaretti.

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«Dentro il Pd e il centrosinistra siamo tutti d'accordo nel fare una alleanza che vada da Tsipras a Macron, che tenga insieme i liberali, i verdi, i socialisti. Questo è il 'politichese puro'. Nella sostanza: dall'altra parte ci stanno i neofascisti della Le Pen, la deriva populista di Orban, la destra irresponsabile di Salvini: contro questa destra è importante tenere tutti insieme, da Tsipras a Macron», ha detto Matteo Renzi parlando con i giornalisti a margine della manifestazione. «Chiunque sarà il segretario del Pd - ha aggiunto - dovrà avere il consenso e il supporto di tutti gli altri finito il Congresso». «Evitare cioè - ha aggiunto - il fuoco amico già visto molte volte, e questo è un messaggio che può vedere tutti d'accordo. Sinceramente mettersi a litigare quando gli altri fanno ciò che fanno mi sembra incomprensibile». 



«Oggi chi già teneva le bottiglie di champagne, perché loro brindano a champagne, per brindare al fallimento del Pd rimetta le bottiglie a posto e si prepari perché il partito combatterà dalla Val D'Aosta alla Sicilia per salvare l'Italia», commenta il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti, candidato alla segreteria del Pd. «In Italia c'è un governo che sfrutta i problemi delle persone ma non li risolve - ha aggiunto - anzi li aggrava perché sono politiche che non guardano al lavoro, alla formazione, alla scuola e all'università ma creano altri debiti che i giovani dovranno pagare. Quindi siamo qua per dire che i democratici saranno in prima fila per ricostruire una alternativa a chi ha preso i voti raccontando i problemi ma non li risolve».

 
 

«Di Maio e Salvini - ha detto ancora - hanno vinto con gli inganni, e gli italiani cominciano a capire che quelle promesse non solo erano irrealizzabili, ma hanno forse anche un obiettivo politico: picconare l'Europa è contro gli italiani e gli europei. L'Europa va cambiata ma distruggerla è fare un favore a Trump, Putin, le grandi potenze che vogliono mangiarsi i nostri risparmi. Sembrano una succursale locale di chi odia questo Paese.
Quindi dobbiamo combattere - ha concluso - I democratici saranno baluardo della ricostruzione di una alternativa».

 
«Mi sembra una buona ripartenza non solo per il Pd: in piazza ho visto tante persone che non sono del Pd ma che vogliono opporsi a questo governo populista», ha detto Carlo Calenda arrivando all'evento. «Sono 25 anni che non vado ad una manifestazione» ha rivelato l'ex ministro Calenda. «È importante - ha aggiunto - essere qui e far sentire la nostra voce contro il governo. Il primo compito di un governo è mantenere in ordine il Paese e non solo i conti, e il governo non lo sta facendo. I populismo quando sono basati sulle menzogne poi si sciolgono presto, per questo è importante far sentire la nostra voce».

 

«Unità, unità, unità» ripetuto ritmicamente. Lo urlano i militanti del Pd presenti in piazza. A dare lo spunto è stato il primo oratore, Federico Romeo, il minisindaco di Val Polcevera a Genova, dove è crollato il Ponte Morandi, che ha invitato il Pd a lavorare in parlamento unito per presentare emendamenti al decreto Genova che raccolgano le istanze del territorio.

Il segretario Martina ha accolto a Termini il primo treno speciale dei militanti. «Un segretario, c'è solo un segretario» hanno intonato i militanti lombardi. Oltre a bandiere del Pd, molte bandiere dell'Unione europea.

 
Ultimo aggiornamento: Lunedì 1 Ottobre 2018, 11:28
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