Referendum, il Pd contro Fico: bagarre in aula, seduta sospesa

Referendum, il Pd contro Fico: bagarre in aula, seduta sospesa
Tensione a Montecitorio. Bagarre alla Camera durante l'esame del ddl di riforma costituzionale sul referendum propositivo. Il Pd ha abbandonato l'Aula, dopo che il presidente, Roberto Fico, aveva respinto la richiesta di espellere dall'Aula il deputato M5S Giuseppe D'Ambrosio, per aver mimato il gesto delle manette nei confronti dell'esponente Pd Gennaro Migliore.

Mentre uscivano dall'Aula, Fico si è rivolto agli esponenti Dem con un «arrivederci», visto che, ha spiegato, «mi state salutando». A quel punto sono stati lanciati dei fogli contro il presidente dell'Assemblea, colpendo anche la segretaria generale Lucia Pagano, che ha deciso di sospendere la seduta. Fico aveva richiamato D'Ambrosio, aggiungendo che del caso se ne sarebbe occupato comunque il collegio dei Questori.


«Apprezzate le circostanze» il presidente della Camera, Roberto Fico, dopo quanto accaduto in Aula, ha deciso di chiudere la seduta, aggiornando l'esame del ddl di riforma costituzionale sul referendum propositivo a martedì 19 febbraio, alle ore 14.

«Siccome c'è stata un pò di tensione con il Pd che salutava mentre lasciava l'Aula, chiedo scusa per aver risposto 'arrivedercì.
Quando sbaglio pago e chiedo scusa. È stata mia colpa e mio errore». Lo dice nell'Aula della Camera il presidente Roberto Fico prima di chiudere la seduta.


«D'Ambrosio, per aver fatto il gesto delle manette verso di noi, andava espulso e Fico si è rifiutato. Non ha difeso la dignità di noi deputati, non può dirci, mentre usciamo dall'Aula: 'arrivedercì». Così il capogruppo Pd Graziano Delrio, circondato da tutti i deputati del Pd, in Transatlantico, protesta contro la condotta del Presidente Roberto Fico in Aula.

Ultimo aggiornamento: Giovedì 14 Febbraio 2019, 14:22
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