Rai, via libera Vigilanza per riproporre Foa presidente

Rai, via libera della Vigilanza per riproporre Foa presidente
Ok della Commissione di vigilanza alla risoluzione che impegna il consiglio di amministrazione della Rai a esprimere un nome per la presidenza della tv pubblica. Un via libera previsto che apre di fatto alla riproposizione di Marcello Foa ala guida della tv pubblica nonostante la bocciatura della stessa Vigilanza di alcune settimane fa. Hanno votato a favore Lega, M5S e Fratelli d'Italia. Forza Italia si è astenuta. Contrari Pd, LeU e Pier Ferdinando Casini. 

«La commissione di vigilanza ha votato una risoluzione che è di fatto il via libera alla nomina di Marcello Foa, già bocciato dalla stessa vigilanza meno di due mesi fa, a presidente del cda Rai. È molto grave che la commissione si sia assunta un simile compito invece di lasciare che fosse il cda ad assumersi la proprie responsabilità». Lo dichiara la senatrice di Leu, Loredana De Petris, presidente del gruppo Misto e membro della commissione di vigilanza Rai.

Il capogruppo di Forza Italia in commissione, Giorgio Mulè, ha riferito al termine della seduta: «Ci siamo astenuti, non abbiamo partecipato alla votazione». Ma ha subito aggiunto che rispetto alla scorsa votazione, quando Fi aveva contribuito alla bocciatura di Foa, ora c'è «condivisione nel metodo e nel merito, grazie all'approvazione dell'emendamento di Forza Italia che prevede che il presidente nominato dal cda sarà audito prima del voto dalla Vigilanza sull'indirizzo che vorrà dare» all'azienda, consentendo la formazione per i commissari di «un'idea compiuta». 

«Il voto di oggi della Vigilanza sulla risoluzione di maggioranza è la prova degli accordi che si sono stretti ad Arcore tra Lega e FI. E tutto questo avviene con la totale complicità del M5S che evidentemente accetta che al tavolo delle spartizioni delle poltrone si sieda anche FI che oggi, con il voto di astensione sulla risoluzione, entra ufficialmente nella maggioranza, portando a casa evidentemente qualche candidatura in più per le amministrative e garanzie sui tetti pubblicitari per le tv di Berlusconi. Siamo di fronte ad un fatto gravissimo che spiana la strada a Marcello Foa,
candidatura che non garantisce assolutamente equilibrio, competenza e pluralismo al servizio pubblico, come Presidente della Rai. Il Pd farà ricorso e si opporrà in tutte le sedi ad una scelta che calpesta le più elementari regole democratiche dopo che già un voto della commissione di Vigilanza aveva detto con chiarezza no a questa indicazione». Lo dichiarano in una nota il presidente dei senatori del Pd Andrea Marcucci e il capogruppo Pd in commissione di Vigilanza sulla Rai Davide Faraone.

«La Rai avrà il Presidente gradito dalla maggioranza, e non è una notizia. Foa, campione del nazionalismo antieuropeista, è un segno dei tempi; tempi grami, ma questi sono i tempi. La nuova maggioranza Lega, M5S e Forza Italia è invece una notizia. Il Presidente del Parlamento europeo Tajani tace: acconsente?». Lo scrive su Twitter Benedetto Della Vedova, coordinatore di +Europa.

«In Vigilanza Rai si è consumato l'ultimo atto della trasformazione del M5S da partito di lotta a partito di lottizzatori. I pentastellati, infatti, sono stati complici silenziosi della trattativa tra Lega e Fi che aveva sul piatto la presidenza della Rai e l'alleanza alle regionali, compresa la mia Basilicata. Di Maio si assuma la responsabilità di aver avallato una delle operazioni di lottizzazione più feroci degli ultimi anni, con l'aggravante del beneplacito di Berlusconi. Sono lontani i tempi in cui il Presidente Fico pretendeva che i partiti uscissero dalla Rai», afferma il componente Pd della Commissione di Viglianza Rai, senatore Salvatore Margiotta.

«Siamo soddisfatti per una risoluzione che ristabilisce la verità dei fatti sulla nomina della presidenza Rai dopo le inopportune pressioni o inibizioni soprattutto da parte del Pd. La Lega non vuole ingerenze nel lavoro del cda. Valutiamo la figura di Marcello Foa come libera e di stimato professionista e siamo certi lavorerà per un pluralismo dell'informazione di qualità». Lo dichiara Massimiliano Capitanio, segretario della commissione di Vigilanza Rai e relatore della relazione. 

«Con questo abuso votato a maggioranza, con il voto contrario delle opposizioni e l'astensione di Forza Italia, Lega e M5s hanno capovolto la legge: non è più il cda Rai che vota il presidente, ma la Vigilanza che intima ai consiglieri chi devono votare. Si tratta di altro materiale per gli avvocati». Lo scrive su Facebook il deputato del Partito democratico Michele Anzaldi, segretario della commissione di Vigilanza Rai. «Per citare la sentenza della Corte dei Conti - prosegue Anzaldi - sul caso Meocci, se ora i consiglieri eseguiranno l'ordine arrivato dai partiti di maggioranza, si renderanno responsabili della "manifestazione di una volontà pervicacemente e supinamente adesiva alla volontà politica". È evidente, infatti, che per Lega e M5s Foa deve essere nominato a tutti i costi. Costi che ricadranno, però, sui singoli consiglieri. Foa, infatti, è già stato votato e bocciato, non basta una risoluzione illegittima scritta dai parlamentari di Salvini a modificare questa realtà».

 
Ultimo aggiornamento: Venerdì 21 Settembre 2018, 18:51
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