Oggi ho avuto con il Presidente Tusk un incontro molto utile. Gli ho anticipato che al pre vertice di Bruxelles non sono disponibile a discutere dei “secondary movements” senza prima aver affrontato l’emergenza dei “primary movements” che l’Italia si ritrova ad affrontare da sola pic.twitter.com/Cme80bMAqr
— GiuseppeConte (@GiuseppeConteIT) 20 giugno 2018
Il premier Giuseppe Conte «ha pieno mandato di tenere alto l'orgoglio italiano» nel vertice di domenica a Bruxelles: «ma se andiamo lì per avere il compitino già preparato da francesi e tedeschi è giusto risparmiare i soldi del viaggio». Con la bozza che circola «pensano di mandarcene altri (di migranti, ndr) invece di aiutarci e in cambio faranno poi i centri di raccolta fuori dall'Europa, ma meglio un uovo oggi», ha detto il ministro dell'Interno Matteo Salvini, a Porta a porta.
La bozza. «Un forte impegno per avanzare nella politica migratoria europea» con la «riduzione del numero di arrivi illegali nell'Unione», attraverso una serie di misure e proposte, ma anche «una forte necessità di ridurre in modo significativo i movimenti secondari, evitando attraversamenti illegali delle frontiere interne tra Stati membri di migranti e richiedenti asilo e assicurando» procedure «veloci» per i trasferimenti verso il Paese competente. Lo si legge nella bozza di dichiarazione della riunione informale Ue di domenica a Bruxelles subito criticata però dall'Italia.
Procedure «veloci», «meccanismi flessibili congiunti per le riammissioni dei migranti»; «controlli dei viaggi in uscita alle stazioni di treni, bus e aeroporti»; oltre «all'obbligo per i richiedenti asilo di restare nei Paesi competenti», pena sanzioni. Sono queste le misure previste nella bozza della dichiarazione finale della riunione informale di domenica a Bruxelles per ridurre i movimenti di migranti o richiedenti asilo da un Paese di primo ingresso verso gli altri Ue.
Il potenziamento dell'agenzia Ue Frontex, che viene trasformata in «una vera e propria polizia di frontiera», e quella del sostegno all'asilo Easo, che diventa «Autorità per l'asilo per condurre le valutazioni sulle richieste d'asilo», anche per imprimere un'accelerazione sui rimpatri. Oltre a un ritorno ai «ricollocamenti» in attesa della riforma di Dublino. Sono altre misure previste dalla bozza di dichiarazione che ora è all'attenzione degli sherpa dei paesi che prenderanno parte all'incontro, si prevedono anche risorse per il Fondo fiduciario per l'Africa; uno schema per gli sbarchi dei migranti in Nord Africa; e una lista Ue di Paesi di origine sicuri. Nella bozza si mette inoltre in guardia rispetto al pericolo che «misure unilaterali e non coordinate» possano «danneggiare severamente il processo di integrazione europeo e mettere a rischio i traguardi raggiunti con Schengen».
L'irritazione italiana è soprattutto sulla questione dei ricollocamenti. Se la bozza che sta uscendo in queste ore venisse confermata, fonti del governo sottolineano come, sul tema dei «movimenti secondari», l'Italia è pronta a puntare i piedi se non sarà affrontata prima la questione degli sbarchi nei Paesi di primo approdo. Il premier, è il concetto che sottolineano le fonti, non andrà a Bruxelles per ratificare una bozza già preconfezionata.
Il vertice. La riunione, informale, si terrà al Berlaymont, il palazzo della Commissione, a Bruxelles, domenica pomeriggio. Dovrebbero partecipare al vertice i leader di otto paesi: Italia, Grecia, Germania, Francia, Spagna, Bulgaria, Malta e Austria. L'idea sarebbe partita da Parigi e da Berlino, dopo l'incontro di ieri tra Emmanuel Macron ed Angela Merkel al castello di Meseberg, vicino alla capitale tedesca. Il vertice dovrebbe servire a mettere a punto delle soluzioni europee sui migranti in vista del Consiglio Europeo del 28 e 29 giugno.
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 20 Giugno 2018, 20:57
© RIPRODUZIONE RISERVATA