Manovra, stangata da 4 miliardi per banche e assicurazioni
Per capire la severità delle misure basti pensare che nel primo semestre 2018, che sfruttava l'ancora buona congiuntura e uno spread attorno ai 100 punti, le prime cinque banche nazionali hanno avuto un utile cumulato di 5 miliardi di euro. All'Abi, nelle banche e nelle assicurazioni, che pure nei giorni scorsi avevano lanciato l'allarme per gli effetti negativi, non solo sui bilanci ma più in generale su famiglie, imprese e sulla crescita del paese, si è ancora prudenti. Prima di fare stime si resta in attesa di vedere come questi numeri verranno tradotti nelle misure. Così si sono espressi l'amministratore delegato di Mediobanca Alberto Nagel e il vice direttore generale di Abi Giafranco Torriero, mentre il presidente di Generali Gabriele Galateri ha chiesto di «fare attenzione al settore assicurativo» e alla sua importanza.
Ma il mercato ha subito reagito. A Piazza Affari, che aveva accolto con sollievo l'approvazione della manovra nei tempi previsti e uno spread sotto i 300 punti, una volta che le misure sono state analizzate si sono registrati scossoni. Il rimbalzo del listino milanese (con un rotondo +2,2%) non è bastato a far brillare i titoli del credito. Intesa è salita dell'1,4% e Generali dell'1,2%, Unicredit dello 0,81% mentre Mps ha chiuso in negativo del 2,4% Bper dello 0,86%, Banco Bpm dello 0,69%.
Per le banche italiane si prospettano quindi mesi difficili, nonostante i risultati sulla riduzione delle sofferenze (dimezzate dal picco della crisi a 40 miliardi) e il taglio dei costi raggiunti. Nel secondo semestre si avrà l'impatto della crescita dello spread sul portafoglio dei titoli di stato che, valutato a valori di mercato, eroderà il patrimonio oltre al rallentamento dell'attività economica. Se poi il differenziale resterà alto nei mesi successivi allora questo inizierà a traslarsi sui tassi applicati. Ma un altro pericolo, forse maggiore, è quello degli effetti sull'economia dall'aumento della tassazione sulle banche. Una parte dell'aumento sarà infatti passata ai consumatori e clienti finali via aumento delle commissioni mentre è possibile che si verifichi una stretta del credito erogato generando così un "moltiplicatore negativo" per la crescita.
Ultimo aggiornamento: Martedì 16 Ottobre 2018, 19:08
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