Salvini litiga con la Boldrini su Twitter, poi scrive: «Sono arrabbiato». E Di Maio mette like

Salvini litiga con la Boldrini su Twitter, poi scrive: «Sono arrabbiato». E Di Maio mette like

di Domenico Zurlo
La 'rivalità' tra Laura Boldrini e Matteo Salvini è stato un leit motiv per tutta la scorsa legislatura, con la ex presidente della Camera spesso attaccata dal leader della Lega per le sue posizioni sull'immigrazione. E si continua ancora oggi, nonostante Salvini sia in procinto di entrare nel Governo e la Boldrini sia invece "solo" una parlamentare. Lo scontro di quest'oggi è avvenuto - come spesso accaduto in passato - sui social, in particolare su Twitter.

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Ieri la Boldrini aveva sottolineato come ci siano «leader politici, che oggi rischiano di diventare riferimenti di governo, che si vantano di essere maschilisti e lo portano avanti come una bandiera». Oggi Salvini, forse sentendosi chiamato in causa, ha replicato: «La Boldrini denuncia: 'Al governo leader maschilisti!'. Ma ancora parla???». Pronta la controreplica dell'ex presidente della Camera: «Ancora parlo?!? Non è che l'inizio, fattene una ragione». E l'hashtag #AllaProssima.



"SONO ARRABBIATO" Successivamente, Salvini ha postato su Facebook uno status a dir poco eloquente: 
«Sono davvero arrabbiato», ha scritto, senza però specificare se la sua rabbia sia legata a questo episodio o a qualcos'altro. Probabilmente no, dato il like, istantaneo, di Luigi Di Maio. Fonti M5S fanno sapere, a questo proposito, che il capo politico M5S e il premier incaricato Giuseppe Conte sono compatti con la Lega sul nome di Paolo Savona per il ministero dell'Economia.
 

BOLDRINI: SALVINI AGLI INTERNI? NON HA COMPETENZE «Personalmente non mi spaventa l'idea di Matteo Salvini al ministero dell'Interno perché so bene che Salvini è un personaggio che non può spaventare nessuno. Spaventa per l'Italia perché lui non ha le competenze necessarie per gestire un ministero come quello», ha sottolineato la Boldrini, commentando un'eventuale nomina di Salvini al Viminale. «Salvini non conosce molte cose, non ha mai avuto un'esperienza diretta in una amministrazione - ha aggiunto a margine del Wired Next Fest a Milano - mi dispiacerebbe se l'Italia fosse annoverata nella lista dei Paesi razzisti.
L'immigrazione è un fenomeno che va conosciuto e gestito».
Nel contratto di governo siglato da Lega e M5S «non c'è una riga destinata all'integrazione che è l'unico passaggio che consente ad un paese di avere coesione sociale - ha proseguito - perché quello che interessa non è risolvere il problema, così si può giocare sulla paura delle persone. Salvini è arrivato al suo risultato elettorale grazie alla presenza dei migranti e alla poco lungimirante gestione che ne è stata fatta». «Io infatti rimprovero ai governi di centrosinistra - ha concluso - di non avere mandato a casa la legge Bossi-Fini che è la base di questo problema».
LE PAROLE DI IERI «Abbiamo leader politici, che oggi rischiano di diventare riferimenti di governo, che si vantano di essere maschilisti e lo portano avanti come una bandiera», aveva detto ieri Boldrini parlando del nuovo governo alla Camera del lavoro di Milano ad un convegno dedicato alle donne costituenti. «Siamo tornati 30/40 anni indietro - ha detto ricordando il suo lavoro a una proposta di legge per incrementare l'imprenditoria e l'occupazione delle donne - a una visione oscurantista e retrograda che purtroppo non vedremo solo su questo tema». ​

La ex presidente della Camera ha sottolineato come «non c'è traccia» dei temi legati ad esempio all'occupazione femminile, inoltre «quando si parla di violenza di genere lo si fa per trattare il tema della formazione del personale e delle forze dell'ordine ma non si fa accenno alla vittima. La conciliazione vita-lavoro sembra essere un problema solo delle donne». 

Ultimo aggiornamento: Venerdì 25 Maggio 2018, 21:15
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