Vanno a scuola per fare gli esami, ma la trovano chiusa: «Motivi tecnici». Genitori in rivolta


di Domenico Zurlo
Sono andati a scuola per fare gli esami, ma l'hanno trovata chiusa. Non è la trama di un film, ma la triste realtà per un centinaio di ragazzini di terza media dell'Istituto comprensivo Tullia Zevi, nel quartiere di Casal Palocco: gli studenti dovevano affrontare la prima prova dell'esame di Stato di terza media, ma hanno trovato i cancelli chiusi. La prova avrebbe dovuto svolgersi dalle 11 alle 14.30. Poco dopo, una prof delle elementari ha affisso un foglio scritto a penna: Gentili genitori e alunni, gli esami di Stato sono stati rinviati alle ore 15 del giorno 12 giugno 2019. La scuola si scusa per l'inconveniente dovuto a ragioni tecniche.

I voti degli alunni erano infatti stati affissi in ritardo, alcune valutazioni erano assenti, e mancavano addirittura i timbri sui fogli e altro materiale tecnico. Un inconveniente che ha fatto infuriare i genitori, costretti a prendere permessi a lavoro per tornare a prendere i figli: qualcuno di loro ha chiamato i carabinieri per segnalare quanto avvenuto, con i ragazzi lasciati fuori dai cancelli sotto il sole e con un caldo cocente.

Un episodio inaccettabile, spiega a Leggo la presidente del comitato dei genitori Diana Di Sebastiano, che rappresenta 1.300 famiglie degli alunni del Tullio Zevi: «Da tempo ci battiamo contro questi disservizi - le sue parole - I docenti non lavorano nelle condizioni migliori, le informazioni non vengono veicolate, il sito web fino a poco tempo fa era totalmente carente».

Nei mesi scorsi era stato allertato anche un Commissario Regionale, che ha monitorato la situazione per due mesi: «Della sua relazione però non abbiamo avuto notizie, e quando oggi (ieri, ndr) lo abbiamo interpellato ci ha risposto in malo modo - aggiunge - Per questo diciamo che ci sentiamo abbandonati dalle istituzioni: noi chiediamo soltanto di avere una scuola che funzioni».
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Ultimo aggiornamento: Venerdì 14 Giugno 2019, 12:35
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