Mattotti incanta con i suoi orsi «Fiaba attuale tratta da Buzzati»

Ilaria Ravarino
CANNES - È stata una piccola sorpresa a Cannes, un gioiello travolto dal ciclone del film di Tarantino - presentato contemporaneamente - che ha continuato a brillare di luce propria anche giorni dopo la proiezione ufficiale. Primo italiano ad arrivare in Costa Azzurra, nella sezione Un Certain Regard (l'altro italiano, Marco Bellocchio, è atteso oggi in concorso con Il Traditore), il lungometraggio d'animazione La famosa invasione degli orsi in Sicilia di Lorenzo Matteotti ha ottenuto applausi convinti e la piena promozione della critica.
Tratto da un romanzo breve di Dino Buzzati del 1958, doppiato da Toni Servillo, Antonio Albanese e Andrea Camilleri alla sua prima prova in voce («Aveva paura ma si è divertito, per noi era importante averlo nel progetto perché è il simbolo della cultura italiana»), il film racconta - con disegni spigolosi ma dai colori pieni, perfetti per i bambini, che ne gradiranno anche la durata limitata agli 80 minuti - la storia adulta dell'impossibile convivenza tra orsi ed esseri umani. «Volevo mettere in scena un racconto che appartiene alle nostre radici - ha detto da Cannes il regista-disegnatore - per dare l'impressione che esista un altro immaginario oltre a quello americano e giapponese. Questa favola, ancora molto attuale, aveva grandi potenzialità visive e narrative. Ho creato per lei un'iconografia che fosse il più possibile mediterranea».
Coprodotto con la Francia, musicato da René Aubry e atteso in sala nel corso dell'anno, il film è dedicato al regista scomparso Carlo Mazzacurati, «un grande amico che negli ultimi tempi aveva espresso il desiderio di lavorare insieme anche a progetti di animazione».
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Ultimo aggiornamento: Giovedì 23 Maggio 2019, 05:01
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