L'INTERVISTA

È lo chef bistellato Pino Cuttaia, l'ideatore del congresso di Nnumari, dal 2 al 4 ottobre a Licata, in provincia di Agrigento.
Cos'è Nnumari?
«È una rete. Attuale più che mai. Legata alla sostenibilità e al recupero del gesto. È l'incontro dei popoli. Non solo della mia terra, la Sicilia. Ma di tutto il Mediterraneo e anche oltre. É un'idea nata durante i miei viaggi, guardando il mare e osservando il lavoro dei miei colleghi che dalla Turchia alla Grecia, alla Tunisia, raccontano territorio, culture e tradizioni che sono solo apparentemente distanti».
Per questo ci saranno tanti ospiti di varie nazionalità?
«Voglio raccontare più culture attraverso il cibo. Mi piace pensare che il cuoco sia il custode di quel sapere non più tramandato da madre e figlio, un po' come se il cuoco fosse una mamma contemporanea».
Ma cosa significa Nnumari?
«É un termine in dialetto siciliano che significa dentro il mare. Il logo sembra una maiolica, con delle onde che simboleggiano le terre unite dal mare, e i puntini verdi la macchia mediterranea».
Primo capitolo di una serie di edizioni?
«Lo spero. E magari non solo a Licata. L'idea di un congresso itinerante mi incuriosisce». (R.Vec.)

Ultimo aggiornamento: Giovedì 19 Settembre 2019, 05:01
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