I DIARI DI ELISA

I DIARI DI ELISA
Ilaria Del Prete
FIRENZE - «Se cercherai chi sono stata ritroverai chi sono adesso», canta Elisa in Tua per sempre. E così è anche per la prima del Diari Aperti tour che in due mesi la vedrà in 50 teatri d'Italia. Si è presentata sul palco del Verdi di Firenze sfogliando i suoi oltre vent'anni di carriera, in un percorso tra le pagine tanto della sua musica quanto della vita.
La tournée ricerca una dimensione intima, senza rinunciare al contatto direttissimo con il pubblico. «Non voglio subire il teatro - commenta Elisa nel backstage del tour prodotto e organizzato da Friends & Partners - ci si alza e si balla quando il repertorio lo prevede. Lo trovo un bel modo di fare musica leggera». E così succede. Quando si apre il sipario Elisa è seduta al piano, poi al centro del palco come una divinità dalla gonna ampia. La prima parte del live la conclude per terra, in un angolo, sulle note di Quelli che restano - il duetto scritto per De Gregori (che non c'era, ma non si esclude possa comparire nelle prossime date). Come fosse adesso, Promettimi, Anche Fragile e Tua per sempre sono i primi brani in scaletta scelti dall'ultimo album, ballate che riaccendono ricordi e raccontano storie vicine e lontane nella biografia della cantante. Come in 7 Times, il brano del 1999 nella sua versione originale, con maschere evocative per sé e le coriste.
La voce limpida e vibrante di Elisa è accompagnata da sette musicisti e dagli strumenti che suona personalmente. Dal piano e la chitarra all'armonium nella cover di The Sound of Silence di di Simon & Garfunkel, dall'ukulele alle percussioni in un ritmo allegro e incalzante che trasporta nella seconda parte del live.
È qui che Elisa si abbandona al tanto cercato contatto con la platea. Cambio d'abito, le note di Se piovesse il tuo nome preannunciano un mood coinvolgente: con l'Anima vola le parole proiettate sullo sfondo creano un effetto karaoke, con Stay le poltroncine si svuotano, i fan più scalmanati si radunano sotto al palco, dove restano fino all'ultima nota in un'atmosfera da palazzetto.
Tra le pagine del diario di Elisa ce n'è una speciale, dedicata all'ambiente. «Stavolta la mia preghiera è rivolta a questo - ha spiegato dopo aver abbracciato la mamma a fine concerto - così come al non restare indifferenti davanti all'odio razziale». E così sul suono liquido di A Prayer, tra le percussioni e i battiti di mani, sul video wall si rincorrono le immagini dello sciopero mondiale per il clima guidato da Greta Thunberg. Le pagine da sfogliare sono tante, difficile condensarle in due ore di show anche se c'è il supporto grafico di frammenti di appunti e video personali dell'artista, e così Elisa rivela: «Ci sono i medley per dare un po' di respiro, ma la scaletta cambierà tutte le sere».
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Ultimo aggiornamento: Mercoledì 20 Marzo 2019, 05:01
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