'Il Giornale' regala il Mein Kampf di Hitler,
la comunità ebraica: "Indecente". Renzi "Squallido"

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«In regalo il Mein Kampf». Il Giornale ha pubblicato in allegato il manifesto politico di Adolf Hitler. Pubblicizzata sulle pagine dello stesso quotidiano diretto da Alessandro Sallusti, l'iniziativa suscita polemiche e sdegno tra gli ebrei italiani e in Israele, ma non solo. «Un fatto squallido, lontano anni luce da qualsiasi logica di studio e approfondimento della Shoah», ha commentato il presidente dell'Unione delle Comunità ebraiche italiane, Renzo Gattegna, definendo «indecente» l'operazione del Giornale. «Sorpresa» è invece stata espressa dall'ambasciata israeliana a Roma.
 
 


«Se ce lo avessero chiesto - hanno riferito fonti della sede diplomatica all'ANSA - avremmo consigliato di distribuire libri molto più adeguati per studiare e capire la Shoah». Da Israele il direttore del Centro Wiesenthal di Gerusalemme, Efraim Zurroff, ha infine condannato l'operazione commerciale: «Che qualcuno abbia pensato di usare il 'Mein Kampf' per accrescere le vendite è un fatto senza precedenti e allarmante», ha detto. «A quanto pare - ha aggiunto - quel giornale ha fiutato che c'è richiesta, che sia curiosità o identificazione». Il direttore Sallusti ha provato a smorzare le polemiche, «tutte legittime, alcune comprensibili»: «Vogliamo far conoscere l'origine della più grande tragedia del Novecento condannando nella maniera più assoluta un'ideologia su cui il nostro giudizio è chiarissimo», ha sottolineato. Insomma, far capire «dove e perché è nato il male assoluto».

L'edizione pubblicata - ormai scaduti, dopo 70 anni, i diritti d'autore - è quella integrale e originale italiana del 1937 (il 'Mein Kampf' fu scritto tra il '25 e il '27), con un'introduzione storica e critica di Francesco Perfetti, docente di Storia contemporanea all'Università Luiss di Roma. Il libro è distribuito in allegato al primo volume di una nuova collana storica del Giornale - che comincia con la 'Storia del Terzo Reich' di William Shirer - al prezzo di 11,90 euro. «Piaccia o no, il Mein Kampf è un documento storico importante. Se all'epoca fosse stato letto con più attenzione molte cose si sarebbero potute evitare e prevenire», ha spiegato Perfetti all'ANSA.

E la scelta di pubblicare l'edizione del 1937, ha aggiunto, «serve proprio a dare il senso di quel momento storico», comunque da accompagnare con «una rilettura storica e critica» come quella di Shirer. Si tratta invece di una decisione «assurda» per lo studioso Frediano Sessi, secondo il quale andava al contrario pubblicata non l'edizione del '37 ma «una versione critica e soprattutto annotata». Come quella uscita lo scorso gennaio in Germania, dove le 3.500 note critiche realizzate da un pool di studiosi di diverse discipline superano il testo scritto dal Fuhrer: due terzi del libro è infatti costituito da introduzioni, commenti, indici, richiami. «Sarebbe utile per tutti - ha sottolineato Sessi - faticoso ma necessario». «Difficile considerare la distribuzione gratuita del Mein Kampf un arricchimento culturale. Va maneggiato con cura, non letto sotto l'ombrellone», ha infine commentato su twitter il presidente dell'Ordine nazionale dei giornalisti Enzo Iacopino. 

RENZI, "SQUALLIDO REGALARE MEIN KAMPF" «Trovo squallido che un quotidiano italiano regali oggi il Mein Kampf di Hitler. Il mio abbraccio affettuoso alla comunità ebraica #maipiù». Così il presidente del Consiglio Matteo Renzi commenta su Facebook l'iniziativa de Il Giornale.
Ultimo aggiornamento: Sabato 11 Giugno 2016, 10:52
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