Whirlpool, nuove lavatrici:
l'ultima offerta del governo

Whirlpool, nuove lavatrici: l'ultima offerta del governo

di Valerio Iuliano
Il tempo sta per scadere e la vertenza diventa sempre più complicata, giorno dopo giorno. Ma il governo è pronto a rilanciare, tirando fuori l'ultima carta al tavolo di domani a Roma, cui parteciperanno il premier Conte e il ministro Patuanelli da una parte e l'Ad di Whirlpool La Morgia dall'altra, con un esponente di Confindustria a fare da quarto incomodo.

 

IL GOVERNO
La lunga vertenza è arrivata all'ultima curva, quella potenzialmente decisiva. Per comprendere quali siano le intenzioni del governo occorre leggere attentamente le dichiarazioni di ieri del ministro dello Sviluppo Economico Stefano Patuanelli, a margine di Italia 5 Stelle. «Il nostro impegno è quello di dire all'azienda un'unica cosa, cioè che quel sito produttivo deve continuare, questa è l'unica opzione». Il ministro ha ribadito dunque quello che per le organizzazioni sindacali e per i lavoratori è stato sempre un imperativo categorico. Ovvero che la produzione di lavatrici a Napoli Est non si tocca e che le ipotesi di riconversione non sono accettabili. «Se poi l'azienda ha necessità di strumenti di accompagnamento perché vogliono cambiare prodotto o vogliono fare un prodotto che abbia più mercato - ha aggiunto Patuanelli - noi certamente faremo la nostra parte, ma non è pensabile che Whirlpool ci dica che l'unica possibilità è la cessione del ramo d'azienda». Le parole dell'esponente dei 5Stelle sull'ipotesi di un nuovo prodotto con migliori prospettive di mercato scaturiscono da un'attenta riflessione e da un dialogo serrato con i sindacati di categoria, in occasione della manifestazione a Napoli. Gli esponenti della Fiom hanno sottoposto a Patuanelli i risultati di un'indagine sul mercato delle lavatrici che potrebbero gettare una nuova luce sulla vertenza.
I SINDACATI
«I dati ufficiali del primo semestre 2019 dicono chiaramente che sia in Italia che nel resto d'Europa - spiega il segretario di Fiom Cgil Napoli Rosario Rappa - c'è un incremento di vendite pari al 2%. In Whirlpool EMEA crescono soprattutto le lavatrici di alta gamma, a dispetto di quello che sostiene la multinazionale. Quello che invece non tira è il modello Omnia, ovvero quello che si produce a Napoli. Il ministro si è detto disponibile a sostenere eventualmente una nuova piattaforma. Su questa base, pensiamo che l'incontro di domani parta da una base condivisa dai sindacati». Per il governo la produzione di lavatrici nella fabbrica di via Argine deve proseguire e al tavolo di domani Conte e Patuanelli ribadiranno alla multinazionale la necessità di confermare gli accordi presi il 18 ottobre di un anno fa, che prevedevano un investimento su Napoli. Le ragioni di Whirlpool sono note da tempo. La corporation ritiene che la produzione di lavatrici di alta gamma non sia più sostenibile. E perciò il confronto tra le due parti sarà presumibilmente molto duro.
L'AZIENDA
Ma, nell'ipotesi molto probabile di una riconferma dell'abbandono da parte di Whirlpool, il governo è disposto ad accogliere - o forse perfino a sollecitare - eventuali proposte per la produzione di nuovi modelli potenzialmente più redditizi, rispetto a quello attuale. In questo caso, «faremo certamente la nostra parte», ha sottolineato Patuanelli. Dall'esecutivo potrebbero essere attivate, quindi, nuove risorse per sostenere la produzione. Non più quindi gli sgravi fiscali contenuti nel decreto imprese dello scorso mese di agosto, che erano stati ritenuti insoddisfacenti dalla multinazionale, ma probabilmente un nuovo impegno finanziario. Naturalmente le ipotesi al vaglio del governo sono ancora tutte da definire. E la partita si preannuncia molto lunga e difficile. Da parte dell'esecutivo, comunque, è evidente la volontà di giocarla fino in fondo. «Quello che dice il governo - spiega il leader della Uil Campania Giovanni Sgambati - è coerente con quello che noi abbiamo sempre chiesto. Per noi è inaccettabile l'idea che la multinazionale lasci Napoli, ma siamo disponibili a ragionare su qualsiasi ipotesi produttiva di Whirlpool, pur tenendo conto che le precedenti proposte non hanno funzionato».
Per Biagio Trapani, segretario generale della Fim Cisl di Napoli, è il caso di ricordare che «il 31 ottobre scadono i termini della procedura di cessione. E perciò bisogna fare presto, perché c'è il rischio di trovarci poi con una brutta sorpresa». Un riferimento a quella riconversione industriale più volte annunciata dalla multinazionale. Al tavolo di domani a Palazzo Chigi non ci sarà l'azienda svizzera Prs, sempre in trattativa con Whirlpool per acquisire il sito di via Argine.
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Ultimo aggiornamento: Martedì 15 Ottobre 2019, 10:59
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