Bufera sulla t-shirt in vendita al Carrefour: «Incita al femminicidio»

«Se una donna parla troppo? Buttala di sotto», bufera sulla t-shirt in vendita al Carrefour

di Veronica Cursi
Bufera per una t-shirt in vendita al Carrefour, la notissima catena di supermercati presente in tutta Italia. Una maglietta blu dove sono rappresentati due pupazzetti, un uomo e una donna, sta diventando un caso del web. Sulla t-shirt la donnina disegnata a mo' di fumetto parla troppo e lui cosa fa? La butta di sotto. «Problem solved», c'è scritto a caratteri cubitali: ovvero problema risolto. Questa t-shirt sta diventando un  caso sul web dove femminicidi e violenza sulle donne sono ormai purtroppo temi all'ordine del giorno.
«Ho appena visto questa maglietta in vendita - scrive Monica Cirinnà, senatrice del Pd, pubblicando la foto della t-shirt in questione - Se una donna parla troppo, meglio liberarsene? L'azienda sposa questo messaggio? Gravissimo, specie in un paese in cui la violenza contro le donne è notizia di ogni giorno. Chiariscano, o dovrò buttare la mia tessera».
Anche il Telefono Rosa si associa al messaggio della Cirinnà: «Se non chiariscono, tutte le volontarie del telefono rosa restituiranno la tessera. Ci spiace perché e’ stata una Azienda sensibile al problema della Violenza. Cosa e’ successo?». Qualcuno sui social prova a smorzare i toni: «È volgare, ma evidentemente ironico». Ma sono di più i commenti negativi: «Ironia esposta malissimo. Soprattutto in un momento storico e culturale in cui non c'è nulla da scherzare».

Quella delle pubblicità sessiste è un tema molto discusso. Qualche giorno fa l'Anci è sceso in campo contro il dilagare delle affissioni pubblicitarie di stampo sessista. Fondo schiena al vento per far conoscere palestre, immagini volgari e ammiccanti per pubblicizzare istituti di bellezza, foto al limite del pornografico con particolari del corpo femminile ostentati e quasi osceni. Sono sempre più numerosi i Comuni che si sono già attivati per integrare il Regolamento comunale delle affissioni pubblicitarie inserendo una clausola di accettazione del Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale, che prevede di adottare modelli di comunicazione commerciale che non contengano immagini di violenza contro le donne, non lesive della dignità e che evitino il ricorso a stereotipi di genere, aderendo così all’invito rivolto dall’ANCI.

Ultimo aggiornamento: Sabato 26 Ottobre 2019, 16:22
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