Francesca, la travel blogger che ha sconfitto il tumore: «Ora giro il mondo, basta rimandare i sogni»

Francesca, la travel blogger che ha sconfitto il tumore: «Ora giro il mondo, basta rimandare i sogni»

di Ilaria Del Prete
Trasformare una data da dimenticare in quella di un nuovo inizio. È con questo spirito che Francesca Barbieri, nome in codice Fraintesa l'8 ottobre è partita per il giro del mondo in solitaria. Nello stesso giorno, solo un anno fa, le avevano diagnosticato un tumore al seno.

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Quando ha deciso che sarebbe partita?
«Il 7 gennaio. Dopo le vacanze di Natale tutti si lamentavano di dover tornare a lavorare. Io avevo la terza chemio. Avrei pagato oro per poter andare a lavoro. Così mi sono ripromessa che dopo il periodo buio mi sarei presa una rivincita sulla vita. Era ora di smettere di rimandare i sogni».

Quali sono le tappe?
«Un mese in Asia, un mese in Oceania, uno in America e due settimane in Africa. Rientro previsto a fine gennaio».

Sarà da sola. Teme momenti di malinconia?
«Dopo quello che mi è successo non mi spaventa più niente. I momenti di malinconia ci sono sempre e comunque, quando sei da sola sei costretta ad affrontarli».




Come farà con le cure?
«Ho concluso il ciclo di terapie. Sei mesi di chemio, uno di radio. Tornerò in tempo (o quasi) per i controlli trimestrali».

Come può permettersi un itinerario così costoso?
«Ho lanciato una raccolta fondi so GoFundMe che resterà attiva fino a gennaio per chi vorrà aiutarmi a raccontare la mia storia nel mondo. Il mio obiettivo è fissato a 30mila euro, la metà del ricavato la devolverò all'Airc».

In che modo sosterrà la ricerca durante il viaggio?
«Ho fissato diverse interviste in cui racconterò la mia storia e di quanto siano importanti i controlli. Possono aiutare a trovare qualcosa in tempo. E se non c'è niente servono a ricordarsi che si sta bene. E festeggiare la vita».

Lei come ha scoperto il suo tumore?
«Ho sentito un nodulino al seno mentre facevo la doccia. L'ho beccato in tempo non si era ancora esteso».

Ha parlato della malattia sui social?
«No, l'ho tenuta nascosta per tutta la durata della chemio. Solo alla fine ho pubblicato un video raccontando la mia storia e mettendo in guardia i followers: non bisogna credere a tutto ciò che si vede sui social. Quella è una realtà filtrata. Nel mio caso nessuno si era accorto di nulla».



Perché questa scelta?
«Sono una freelance, se lo avessi detto i clienti non mi avrebbero più chiamata. E la mia community è molto reattiva, sarei stata costretta a parlarne ogni giorno. Avevo bisogno di distrarmi».

Qual è stata la reazione?
«Molti mi hanno chiesto scusa per non averlo capito prima. In tanti hanno appoggiato subito la raccolta fondi e mi hanno fatto da infermieri virtuali».

Ha già pensato al ritorno?
«No, anche a causa di quello che mi è successo non riesco a fare programmi. Prendo la vita giorno per giorno».
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 23 Ottobre 2019, 11:22
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