Il Vittoriale degli Italiani, dettagli di Storia secondo Giordano Bruno Guerri: «D'Annunzio? Un Sessantottino»

Il Vittoriale degli Italiani, dettagli di Storia secondo Giordano Bruno Guerri: «D'Annunzio? Un Sessantottino»

di Rita Vecchio
«Il Vittoriale degli Italiani è ancora il Libro di pietre vive voluto da d’Annunzio. E il futuro di entrambi sarà molto più lungo del loro passato», scrive Giordano Bruno Guerri alla fine dell’introduzione del librone, secondo volume - dopo quello sul Quirinale con prefazione di Sergio Mattarella - della collana Treccani dedicata ai Palazzi d’Italia.

«Ho cercato di togliere a d’Annunzio la patina di decadente, e quel marchio di infamia di essere stato il Giovanni Battista del Fascismo - dice Guerri, da dieci anni presidente della Fondazione de Il Vittoriale - Era antirazzista, innovatore, anticipatore del ’68». Il libro, prima versione economica di quella da collezione in pelle e fregi d’oro (499 euro), contiene le foto del “maestro” Aurelio Amendola, alla scoperta dei dettagli degli interni, delle viuzze alberate, della Prioria, della Regia Nave Puglia.

Negli apparati a chiusura, la storia del Vittoriale: l’incontro con l’architetto Gian Carlo Maroni, lo Schifamondo (l’ala che ricorda la villa de Il Piacere), il d’Annunzio segreto, i musei, la biblioteca privata. «Nella bellezza di questo libro-dimora, che fortune e sfortune …, possano trovare fine, riscattate dall’oggettività innovativa della sua arte, senza l’astiosa e postuma contesa tra i detrattori dei suoi vizi irredimibili e le vestali nostalgiche della sua irresistibile leggenda». riproduzione riservata ®
Il Vittoriale degli Italiani, Treccani, p. 317, euro 65 (edizione economica)


Ultimo aggiornamento: Lunedì 2 Luglio 2018, 21:27
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