Roma, Ztl a rischio privacy. Codacons: «Esposto al Garante sui permessi con il QR code spia»

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di Franco Pasqualetti
«Ma stiamo scherzando? È una violazione della privacy incredibile». Carlo Rienzi, presidente del Codacons, non crede ai suoi occhi davanti ai QR code dei pass Ztl che forniscono indicazioni sugli intestatari del permesso.
«Faremo un esposto immediato al garante per la privacy - continua Rienzi - non capisco come il Comune possa mettere alla mercé di tutti i nomi dei proprietari dei veicoli e degli intestatari del pass. Le irregolarità e le finalità di utilizzo di questi dati possono essere le più disparate, sicuramente si tratta di dati che vanno tutelati con QR code chiusi alle sole forze dell'ordine. Altrimenti è una giungla».
 
 


In effetti la situazione è davvero curiosa. E ieri la notizia ha fatto il giro del web. «Non è normale - continuano dal Codacons - che atti comunali siano aperti alla visione di tutti con un semplice smartphone. Vanno criptati e poi qual è il vantaggio di scrivere l'utilizzatore e il proprietario del permesso. Basta sapere se è attivo o meno».
Per l'Agenzia della Mobilità, invece, è tutto regolare: «La procedura di identificazione dei permessi Ztl e sosta rispetta la normativa vigente in materia di privacy. I dati rilevabili dal Qr code dei permessi Ztl e sosta non sono sensibili. Le sole informazioni contenute nel QR sono quelle relative al numero del permesso, alle date di decorrenza e di scadenza, alla targa del veicolo associato, all'ambito territoriale di riferimento in cui si può accedere e/o sostare e al nominativo del titolare del contrassegno (non a quello del proprietario del veicolo), sia esso ente, azienda o persona fisica». Due sole domande: a vigili o ausiliari basta la targa, perché usare anche il QR code? E poi: Come mai non è stato previsto un sistema criptato per evitare che chiunque possa accedere ai dati?

Comunque il Comune si dice in regola, i consumatori sono dell'opposto parere: ora la palla passa al Garante che «di solito - dicono dal Codacons - ci mette una settimana per studiare le carte e pronunciarsi».
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Ultimo aggiornamento: Mercoledì 12 Dicembre 2018, 09:13
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