Coronavirus a Roma, termoscanner negli uffici comunali: così gli ingressi saranno “vigilati”
di Flavia Scicchitano
Tra le ipotesi più probabili, la replica nei grandi uffici comunali di precauzioni già adottate all’aeroporto di Fiumicino: nelle sedi principali dell’amministrazione comunale, come ad esempio la prefettura, e negli uffici aperti al pubblico che ogni giorno richiamano centinaia di romani, come l’Anagrafe comunale, potrebbero essere installati termoscanner. In sostanza si tratterebbe di apparecchi di nuova generazione, che verrebbero posizionati all’entrata degli uffici, monitorati da vigilantes, in grado di misurare la temperatura corporea.
I cittadini in procinto di fare ingresso nella sede comunale, attraverso corridoi delimitati da transenne, dovrebbero entrare in contatto con il personale munito di tablet, il quale collegato ai termoscanner, riceve i dati sulla temperatura dei cittadini, rilevata dai macchinari. Nel caso in cui un cittadino risultasse con una temperatura elevata, superiore alla soglia prevista, scatterebbe il protocollo sanitario con contestuale allontanamento del caso sospetto.
Il termoscanner non registra in ogni caso le immagini né rileva dati sensibili. All’aeroporto di Fiumicino ne sono stati installati undici: cinque agli arrivi internazionali, tre agli arrivi europei (area Schengen), tre agli arrivi nazionali. Questa soluzione potrebbe rientrare in un pacchetto di misure più corposo, a cui sta pensando in queste ore il Campidoglio, e che potrebbe comprendere anche la sospensione dei concorsi pubblici nazionali in programma a Roma. Il Campidoglio - fa sapere Palazzo Senatorio - si attiene a tutte le disposizioni emanate da Governo e Regione Lazio.
Ultimo aggiornamento: Lunedì 24 Febbraio 2020, 08:23
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