Roma, la stazione metro Quintiliani è da far west: solo immondizia e degrado

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di Michela Poi
Ore 14. Pieno giorno. Stazione metro Quintiliani, quartiere Pietralata. In giro, non un’anima viva. Strada deserta, auto abbandonate, ettari di erba incolta e terriccio. Tutt’intorno, una distesa di immondizia e rifiuti. Pneumatici, tubi, bottiglie, addirittura distese di tappeti. Una discarica a cielo aperto comodamente adagiata qui, dove lo sporco diventa cibo per gabbiani e dove i topi banchettano in tranquillità. A pochi metri dall’entrata della metropolitana, un campo rom. È il degrado più assoluto a fare da padrone. I nomadi si spostano da un cassonetto all’altro indisturbati e fanno razzia di quel che serve. E qui trovano proprio tutto: materassi, sedie, poltrone. A monitorare la situazione, poi, non c’è nessuna telecamera di sicurezza. 

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Quintiliani - a distanza di 16 anni dalla sua inaugurazione - è ancora una stazione fantasma. Impossibile per i cittadini muoversi in sicurezza, soprattutto la sera. Molti preferiscono scendere alla fermata dopo, Monti Tiburtini, pur di non attraversarla. «Ho mia madre ricoverata al Pertini», racconta Serena, 29 anni. «L’altra settimana ho provato a prendere la metro e a scendere qui, perché è la fermata più vicina all’Ospedale. Non l’avessi mai fatto. Ho chiamato subito un taxi e me ne sono andata. Non c’era nessuno ed era tutto buio. Attorno solo cani randagi e spazzatura». 

In principio la stazione era stata progettata per servire il centro direzionale di Roma est SDO, piano edilizio che avrebbe dovuto interessare le zone da Nomentano a Pietralata. Un progetto mai nato. Per 21 anni la stazione è rimasta solo una fermata di transito. Fino al 2003, quando - dopo mesi di lavori e lungaggini burocratiche - è stata finalmente inaugurata. Una fermata utile soprattutto per i dipendenti, i pazienti e i visitatori dell’Ospedale. Rimasta di fatto impraticabile, perché isolata nel nulla e priva di vigilanza.
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 18 Settembre 2019, 09:36
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