Rifiuti Roma, il ministro Stefani: «Se intercettazioni sono vere la Raggi si deve dimettere». Tajani: «Si vada al voto»

Rifiuti Roma, il ministro Stefani: «Se intercettazioni sono vere la Raggi si deve dimettere». Tajani: «Si vada al voto»
«Se il contenuto delle intercettazioni del sindaco Raggi corrispondesse al vero sarebbe la confessione di un grave reato e la chiara ammissione di una palese incapacità a governare. Per coerenza con le regole del Movimento ci aspettiamo le sue immediate dimissioni». Lo dichiara il ministro degli Affari regionali Erika Stefani della Lega.

E' un diluvio di reazioni e di richieste di dimissioni quello che si è scatenato sulla Sindaca di Roma dopo che l'anticipazione dell'Espresso sulle presunte pressioni esercitate dalla Raggi sull'ex ad di Ama Bagnacani. Soprattutto dagli alleati di governo della Lega, arrivano le parole più pesanti

Salvini a Porta a Porta: «Io dico che Raggi non è più adeguata a fare il sindaco di Roma non per eventuali irregolarità, non faccio il pm e non faccio il giudice, decideranno loro se ci sono stati reati. Ma se un sindaco della città più importante d'Italia dice 'i romani fuori dalla finestra vedono la merdà e 'ho la città fuori controllò è un giudizio politico il mio. Non sei in grado di fare il sindaco, lascia che qualcun altro faccia il sindaco». Lo dice Matteo Salvini, intervistato a Porta a Porta, dopo la diffusione degli audio della sindaca Raggi.

«Abbiamo appreso con sconcerto le ultime cronache relative all'amministrazione comunale di Roma e alla gestione di Ama. Notizie inquietanti che non possono lasciarci indifferenti: se quanto riportato dalle intercettazioni corrispondesse a verità, si tratterebbe di un fatto di gravità inaudita. Per rispetto delle regole interne del Movimento cui appartiene, sarebbe opportuno per il sindaco Raggi farsi da parte e presentare subito le dimissioni». Lo dichiarano Massimiliano Romeo, capogruppo Lega al Senato, e Riccardo Molinari, capogruppo Lega alla Camera.

«Le rivelazioni sulle presunte pressioni della sindaca Raggi sull'Ama costituiscono solo l'ultimo grave atto del dramma che vive Roma con la giunta Raggi. La Capitale d'Italia è senza governo. Il presidente del consiglio comunale è agli arresti domiciliari, l'assessore all'ambiente non è mai stato sostituito dopo le dimissioni di Pinuccia Montanari, che a sua volta era subentrata dopo le dimissioni di Paola Muraro. Niente funziona: la città è sporca, i rifiuti invadono le strade, i trasporti sono nel caos, le fermate della linea A che servono il centro sono chiuse». Lo dice Annamaria Parente, senatrice del Pd. «Non pensiamo che Raggi possa ancora invocare complotti contro di lei, non si può andare avanti così, i romani meritano altro», conclude la senatrice.  Sempre dal Pd è Roberto Morassut a chiedere un passo indietro alla sindaca: «Quanto emerge da alcune intercettazioni pubblicate è gravissimo. Si tratta un comportamento inaccettabile per un sindaco ed in generale per un amministratore pubblico. Si sgretola ormai definitivamente il falso mito della trasparenza del Movimento 5 Stelle, che con tanta retorica Virginia Raggi aveva usato tre anni fa in campagna elettorale. La città non può più restare in questa drammatica condizione. Virginia Raggi lasci la sua carica e consenta ai romani di continuare a respirare un'aria pulita»

«Al di là degli eventuali aspetti giudiziari delle intercettazioni di Virginia Raggi, sui quali non è nostro compito fare le dovute valutazioni, una cosa emerge in maniera chiara dalle parole del sindaco: l'ammissione di una città 'fuori controllò». Lo dichiara la deputata di Forza Italia Annagrazia Calabria. «Come sosteniamo da tempo - prosegue -, questa giunta non è in grado di amministrare la Capitale e il sindaco è palesemente inadeguato al ruolo che ricopre. C'è una questione di opportunità politica di fronte alla quale ci aspettiamo parole chiare dai vertici del M5s. E continuiamo a chiedere con forza le dimissioni di questa amministrazione», conclude.

«Di fronte a quello che sta accadendo a Roma, città abbandonata,governata male e senza nessuna cura, il sindaco come fa a rimanere al suo posto? lasci e ridia ai cittadini la parola per giungere ad una amministrazione più efficiente». Lo afferma il presidente del Pe e vicepresidente di Fi Antonio Tajani che così prosegue: «Roma è la Capitale d'Italia , è l'immagine del nostro paese e non può essere governata da dilettanti allo Sbaraglio, che governano con gli stessi criteri anche a livello nazionale.
Raggi si dimetta e si ritorni a votare».


 «È una goffa ripicca la richiesta leghista di dimissioni del sindaco Raggi. Goffa perché parte in un momento in cui peraltro non c'è nessuna notizia di indagine in corso, come scrive anche l'Espresso, mentre sull'indagine nei confronti di Siri sembra esserci la mafia di mezzo. Non scherziamo». Lo afferma il M5S.




 
Ultimo aggiornamento: Giovedì 18 Aprile 2019, 20:03
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