Pino Ammendola: «Al cinema parlo di coscienza, in teatro me la prendo con gli uomini»

Pino Ammendola porta in scena il cult "Uomoni targati Eva" al teatro Manzoni di Roma

di Donatella Aragozzini
Si divide tra cinema, teatro e doppiaggio, con incursioni nella scrittura. Pino Ammendola è un talento poliedrico, che si racconta in occasione del ritorno in scena di una delle sue opere di maggior successo, Uomini targati Eva.

Che spettacolo è?
«È una commedia scritta nel 1993, che racconta la miseria del microcosmo maschile: quando irrompe la donna, che incarna i sogni, fa crollare tutta la sicumera e la gradasseria degli uomini, che finiscono per rendersi ridicoli. Il femminile è la cartina al tornasole per verificare le debolezze del maschile, la sua inadeguatezza».

È ancora così, a distanza di quasi trent’anni?
«Sì, perché il dramma della nostra società è che la rivoluzione femminile, necessaria perché ha liberato le donne da un’oppressione millenaria, ha fatto morire la figura del padre, che è fallita miseramente. Molti maschi hanno perso la capacità di essere dei padri responsabili. Nello spettacolo, che pure è assolutamente comico e votato a far ridere, traspare questo dramma».

Il mese scorso ha debuttato anche un nuovo spettacolo, Monna Lisa Unplugged: tornerà a Roma nella prossima stagione?
«Sì, al Parco della Musica. È un’operazione teatrale non molto collocabile perché musica, immagini e parola sono alla pari sul palco: partendo dal libro di Carla Cucchiarelli ho immaginato un pianoforte che risveglia Monna Lisa e la libera dalla sua prigione, il quadro. C’è un discorso sul femminile, perché incarna la donna costretta a sorridere per essere accettata».

Non molto collocabile è anche il film A.N.I.M.A., ora in sala, di cui è autore, interprete e regista.
«Sì, è un film fuori dagli schemi sulla coscienza individuale, sull’ignavia di certi politici, sull’abitudine tutta italiana alla deresponsabilizzazione. Il protagonista è un onorevole che si crede perbene e invece, colpito da Atassia Neuro Ipofisiaria Monolaterale Acuta, una malattia che ho inventato io e di cui il titolo è l’acronimo, vede le conseguenze negative del suo “non-comportamento”, dell’aver dato l’appalto a uno piuttosto che a un altro o aver aiutato il meno meritevole».

Nel cast ci sono moltissimi volti noti, da Andrea Roncato a Franco Oppini, da Margiotta e Olcese a Giorgio Gobbi.
«Sono in tutto 54 tra grandi attori e grandi voci del doppiaggio, che hanno accettato di fare una partecipazione amichevole perché hanno apprezzato il progetto. Anche la Premiata Forneria Marconi ci ha fatto un regalo, per la prima volta ha concesso Impressioni di settembre».

A proposito, lei ha diretto il videoclip di The Lesson della PFM.
«Sì, un video che è costato pochissimo e, nonostante ciò, è arrivato terzo ai Prog Music Awards UK 2018, gli Oscar dei video».

Uomini targati Eva, di Pino Ammendola e Nicola Pistoia, con Fabio Avaro, Enzo Casertano, Giuseppe Cantore, Lallo Circosta, Ramona Gargano. Regia di Silvio Giordani. Fino al 16 giugno, al teatro Manzoni, via Monte Zebio 14C, ROMA 25 euro. Info 06.3223634.
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Ultimo aggiornamento: Mercoledì 29 Maggio 2019, 07:43
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