I destini diversi di Milano e Roma

I destini diversi di Milano e Roma

di Davide Desario
L'Italia si è aggiudicata i Giochi invernali del 2026. L'Italia tutta gioisce, quasi incredula. Perché ormai, bisogna ammetterlo, ci eravamo disabituati a vincere. Anzi, ci eravamo addirittura abituati a non partecipare. Come è accaduto con la rinuncia voluta dai Cinque Stelle alla candidatura di Roma alle Olimpiadi 2024.

Due anni fa, infatti, la sindaca Virginia Raggi e i suoi sodali dissero «No» perché temevano che poi i fondi sarebbero stati sperperati o magari avrebbero dato la stura a nuove ondate di corruzione e illegalità. Ma non solo: la sindaca disse che prima di occuparsi dello straordinario, come le Olimpiadi, era doveroso far funzionare l'ordinario. Ora, tutti coloro che vivono o transitano per la Capitale possono verificare con i loro occhi come la Giunta Raggi si sia occupata dell'ordinaria amministrazione. La raccolta dei rifiuti funziona? Bus e Metro sono efficienti? Il verde pubblico è curato? E quanti sono gli uomini di fiducia M5s finiti sotto inchiesta o in carcere pur senza appalti Olimpici?

Ieri, non contenta, la Raggi ha twittato: «Complimenti a tutti coloro che hanno lavorato per questo risultato. Congratulazioni ai colleghi sindaci Sala e Ghedina, buon lavoro». L'ha scritto. Giuro che l'ha scritto. La beffa, dopo il danno. Un danno a Roma ma a tutta Italia. Perché se vince Milano siamo tutti contenti. Se perde Roma, e cresce il divario tra Nord e Sud, dobbiamo essere tutti delusi e preoccupati.
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 26 Giugno 2019, 12:11
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