Natale di Roma, il Comune si tira indietro: «Niente fondi per l'evento»

Natale di Roma, il Comune si tira indietro: «Niente fondi per l'evento»

di Lorena Loiacono
Un triste Natale senza festa. Il Campidoglio si tira indietro e lascia il Natale di Roma senza il tradizionale evento con centurioni e gladiatori al Circo Massimo. A questo rischia di andare incontro la città di Roma che, per il 21 aprile, sembra volersi dimenticare delle sue origini: il Natale di Roma organizzato dal Gruppo storico romano, che da 18 anni scalda il cuore dei romani con eventi e parate al Circo Massimo, ai Fori Imperiali e al Foro romano, potrebbe essere annullato perché il Campidoglio ha deciso di non dare il suo sostegno. E sarebbe la prima volta. 
Non si tratta di un supporto economico in senso stretto, ma della copertura dei costi di noleggio dei bagni mobili, indispensabili per gli eventi di piazza, delle transenne da utilizzare per delimitare l’area riservata alle esibizioni e della pulizia del Circo Massimo prima e dopo la festa. Quest’anno, per la prima volta, dovrebbe farsi carico di tutto il Gruppo storico romano che organizza l’evento: una ricorrenza che lo scorso anno ha richiamato l’attenzione di 300 mila spettatori. Sarebbe troppo, solo la pulizia costerebbe circa 10mila euro. Come mai il Campidoglio non vuole partecipare? Perché il 21 aprile, quest’anno, è Pasqua. Quindi il Comune è impegnato con altre spese. Ma per il Gruppo storico romano le spese sono insostenibili, visto che già si occupa di offrire l’alloggio e il pranzo al sacco a quanti più possibili “legionari” che vengono da fuori. In tutto si tratta di un esercito di 1.500 persone, con legionari in arrivo anche dalla Romania e tv accreditate dall’estero, dagli Stati Uniti e alle Filippine. 
Non solo: «Il Gruppo storico romano – spiega il presidente Sergio Iacomoni - non può neanche organizzarsi con sponsorizzazioni, attività commerciali o vendite di gadget per rientrare delle spese: in occasione di eventi culturali sono vietate. Ma siamo invece tenuti a pagare l’occupazione di suolo pubblico. Siamo rimasti molto male: la sindaca Raggi l’anno scorso è venuta a vederci durante l’evento e ultimamente, per le Idi di marzo, si è congratulata con noi per il nostro impegno. Il nostro obiettivo è quello di alimentare nei romani e in chi vive questa città un forte senso di appartenenza, l’orgoglio di farne parte. Ma a questi costi è impossibile andare avanti». Il Gruppo storico chiama a raccolta tutti i romani per chiedere al Campidoglio di ripensarci, inviando una mail agli uffici comunali con oggetto “salviamo il Natale di Roma”.

Ultimo aggiornamento: Martedì 19 Marzo 2019, 06:05
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