Mamma suicida nel Tevere, ancora nessuna traccia delle gemelline. Il maltempo frena le ricerche

Mamma suicida nel Tevere, ancora nessuna traccia delle gemelline. Il maltempo frena le ricerche

di Emilio Orlando
Introvabili, ancora disperse nelle acque gelide e limacciose del Tevere dal 20 dicembre scorso, quando Giuseppina Orlando, in preda ad una violenta crisi depressiva “post partum”,  si è gettata nel fiume insieme alle figlie gemelle di pochi mesi. Ininterrote le operazioni di ricerca dei due corpicini fino a qualche giorno fa. Elicotteri e gommoni della squadra nautica della polizia Roma hanno perlustrato palmo palmo la zona sottostante ponte Testaccio dove Pina viveva ed alcuni testimoni la videro lanciarsi nel vuoto. Subito dopo il drammatico gesto della donna, spinta probabilmente dall'enorme dolore di aver dato alla luce Sara e Benedetta nate con gravi malformazioni, tra cui la cecità. 

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I mezzi aerei dei soccorritori hanno ispezionato il corso del Tevere dall' alto per giorni e giorni fino alla foce di Fiumicino ma senza risultati. Secondo gli esperti i corpicini delle due gemelline potrebbero riaffiorare quando la temperatura dell'acqua inizierà a riscaldarsi con l'aumento della temperatura atmosferica. Infatti i corpi che cadono in acqua vengono trascinati lungo in fondale verso l'emissario fino a quando la temperatura del fiume inizia a salire. Proprio in prossimità dello sbalzo termico i cadaveri risalgono in superficie.
Proprio come accadde quando Il 26enne Patrizio Franceschelli gettò il figlio Claudio di un anno e quattro mesi nel Tevere da ponte Mazzini. Era il 4 febbraio 2012 il giorno della grande nevicata che imbiancò la Capitale. Il corpicino del bambino venne ritrovato solo alla fine di marzo vicino la foce. Per riconoscere il cadavere, fu necessario praticare il test del Dna. Intanto non si placa il drammatico fenomeno dei figlicidi.

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Questa mattina una mamma vicentina di 41 anni, a Lisiera di Bolzano Vicentino ha ucciso la figlia nata appena tre giorni fa. Secondo le prime ricostruzioni degli investigatori che hanno arrestato la donna, quest' ultima avrebbe  scaraventato la neonata a terra per poi tentare il suicidio provando a tagliarsi la gola con un coltello. La piccola nonstante i tentativi d rianimarla da parte dei medici dell' ospedale San Bortolo di Vicenza è morta dopo un' agonia staziante. Anche in questo caso il deliro omicida della donna sembra essere stato scatenato da una «post partum».



 
Ultimo aggiornamento: Lunedì 21 Gennaio 2019, 11:42
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