"Storie Bastarde" la Roma anni Settanta va in scena da Fabio Avaro

Fabio Avaro in scena al Ghione di Roma con "Storie Bastarde" dal libro di Davide Desario

di Paolo Travisi
Storie Bastarde, lo spettacolo di Fabio Avaro, tratto dall'omonimo libro (Avagliano editore) del giornalista Davide Desario, dopo Ostia - il quartiere dove sono ambientati i racconti e hanno vissuto i personaggi descritti dall’autore - arriva sul palcoscenico del Teatro Ghione di Roma.

Avaro, fa ricorso ai monologhi del suo personaggio per raccontare una periferia come tante, storie ordinarie di persone comuni, intrecciate con la malavita.

La prima teatrale ad Ostia. Quali reazioni l’hanno sorpresa di più?
Quando il pubblico ti ferma per raccontarti la sua esperienza legata allo spettacolo. Siccome parliamo anche di come si giocava per la strada negli anni Settanta, in molti hanno voluto condividere quello che facevano da ragazzini.

Ora cambia il pubblico di riferimento. Ritocchi al testo?
Abbiamo contestualizzato la storia per raccontare alcuni luoghi di Ostia, noti solo a chi la vive. Ma alcune insegnanti di Roma mi hanno detto quanto sia trasversale il contenuto dello spettacolo, perché le dinamiche sociali sono uguali in tutte le periferie italiane.

La storia bastarda che le è rimasta impressa?
Il racconto del malvivente Maurizio Abbatino, prepotente con una banda di bambini. Usa il pallone con cui giocano, come fosse la roulette russa e li prende a pallonate mettendoli in fila sul muro. Mi ricordo di personaggi come lui.

Spesso si parla della criminalità ad Ostia, ma si dimentica che è il mare di Roma. E’ cambiata negli anni?
Secondo me è il mare di Roma solo sulla carta, oggi lo vedo un quartiere dormitorio, non pensato come un luogo di vacanza, e questo è un grave danno.

Per Fellini era un set oggi per Suburra, che ne pensa?
Non sono d'accordo con chi dice fermiamo le riprese di Suburra perché fanno una cattiva pubblicità, è il comportamento delle persone che fa Ostia. Suburra mi dà fastidio perché descrive una Ostia non vera.

Sta mettendo in scena anche un altro spettacolo.
Si chiama Uomini targati Eva (al Manzoni), una sorta di teatro panettone che si rifà alla tradizione della ditta Ammendola e Pistoia.

Non rischia confusione tra personaggi?
(Ride ndr) A scuola prendevo 4 nelle poesie a memoria. Una volta con Gabriele Pignotta, andammo a Trieste, prendemmo l'aereo per Napoli e il giorno dopo in Basilicata, lì qualche problemino sul palco c'è stato.

Teatro Ghione, dal 7 al 12 maggio ore 21, via delle Fornaci 37 ROMA,  06.6372294, www.teatroghione.it, bigl.da 23 a 30 euro
Ultimo aggiornamento: Lunedì 6 Maggio 2019, 08:24
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