Gianluigi De Palo risponde a Leggo: «Passeggiare in quarantena? No, perseverare»

Gianluigi De Palo risponde a Leggo: «Passeggiare in quarantena? No, perseverare»

di Gianluigi De Palo
Come ormai sapete siamo una famiglia numerosa. E tra moglie, figli adolescenti, figli piccoli e figlio disabile, siamo parecchi. 7 persone che da ben 27 giorni non escono di casa. L’unico che ha avuto questo privilegio sono io che mi sono “sacrificato” andando a buttare l’immondizia e a fare la spesa. Inutile dirlo: come tutti gli italiani, siamo un filino stanchi. E abitiamo a Roma. Non oso immaginare cosa possano vivere le famiglie lombarde in “quarantena” da ormai 6 settimane. È di questi giorni la nota del Viminale circa la possibilità di fare una passeggiata con un figlio. Nonostante questa apertura la nostra famiglia ha deciso di restare a casa. Perché è adesso che dobbiamo insistere. Non mi permetto di giudicare nessuno. Ci sono tanti di fattori diversi in ogni famiglia: numero di componenti, disabilità, grandezza della casa, possibilità di avere una connessione. Ognuno fa quello che crede. Ci sono leggi scritte e leggi non scritte. Per la nostra famiglia è meglio stare a casa e perseverare perché siamo convinti che il bene comune non sia la somma degli interessi particolari.
occhidipadre@leggo.it

Ultimo aggiornamento: Venerdì 3 Aprile 2020, 08:20
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