Gianluigi De Palo risponde su Leggo: «In viaggio con papà»

Gianluigi De Palo risponde su Leggo: «In viaggio con papà»

di Gianluigi De Palo
Con il mio lavoro viaggio spesso. Conosco molto bene l'Italia. Diciamo che i treni, in questa fase della mia vita, sono un po' la mia seconda casa. Ogni tanto, però, sento la necessità fisica di portarmi un figlio. Uno a caso. A turno. Alcune volte per sceglierlo abbiamo anche fatto la conta. Lo so, non si dovrebbe far saltare un giorno di scuola ai propri figli, ma sono convinto che questo tempo sia un tempo guadagnato per l'educazione. I papà non sono fatti solamente per lavorare e per tornare tardi la sera a casa. Sono fatti anche per starci insieme, per creare complicità, per abbracciarsi davanti a un tramonto, per insegnarti a camminare con le tue gambe. È bellissimo seminare ricordi in giro per l'Italia. Guardarsi negli occhi e ricordarsi di quel panino mangiato su una panchina sgangherata a Firenze o di quella pioggia inaspettata presa in Sicilia in piena estate. Anche questa è scuola. Anche questa è vita. Anche questi viaggi dovrebbero dare crediti formativi e fare curriculum...

occhidipadre@leggo.it
Ultimo aggiornamento: Giovedì 30 Gennaio 2020, 17:33
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