«I dati della qualità dell'aria su Milano ieri erano positivi -spiega Sala- nel senso che c'è puzza, è chiaro, ma non c'è pericolo per la salute dei cittadini».
Dopodiché «bisogna punire durissimamente i responsabili». A chi gli chiede perché il sito non sia stato posto sotto sequestro dopo il primo sopralluogo della polizia locale, il sindaco risponde: «Questo bisogna chiederlo a chi doveva intervenire. Ormai è successo è bisogna capire soprattutto se sia stato un incendio doloso, poi se è stata un'organizzazione che si allarga non solo a Milano. Rispetto al tema dei rifiuti - conclude Sala - bisogna capire se nel nostro Paese c'è qualcosa che non va».
Il pm di Milano Donata Costa ha disposto una perizia per accertare quali rifiuti siano bruciati nel rogo divampato domenica scorsa all'interno del capannone della Ipb Italia in via Chiasserini, nella zona nord di Milano. L'incarico è stato affidato all'ingegnere Massimo Bardazza, il quale si è occupato, oltre che di altri roghi sospetti, anche dell'esplosione della palazzina di via Brioschi a Milano, della strage di Erba e del disastro ferroviario di Viareggio. L'area interessata dalle fiamme è già stata sequestrata e si procede per incendio colposo. Sul caso indaga anche la Dda, diretta dal procuratore aggiunto Alessandra Dolci, che è competente sul reato di traffico illecito di rifiuti.
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 27 Febbraio 2019, 07:54
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