Vermi nello yogurt dell'asilo, genitori infuriati: scatta la denuncia ai Nas

Vermi nello yogurt dell'asilo, genitori infuriati: scatta la denuncia ai Nas

di Alfonso SPAGNULO
Apre uno yogurt ricevuto all'asilo e vi trova dentro dei vermi. È l'amara e sconcertante vicenda che vede coinvolta una bambina di Fasano frequentante uno dei tanti plessi della scuola dell'infanzia cittadini rientrante nel 1° Circolo didattico. La piccola segue una dieta particolare per problemi di salute e di conseguenza alla mensa scolastica invece della frutta le passano uno yogurt. Così è avvenuto venerdì scorso all'ora di pranzo. La piccola ha preso la busta in cui era contenuto lo yogurt e l'ha messo nello zaino. Giunta a casa ha consegnato il tutto alla mamma che ha immediatamente provveduto a mettere lo yogurt in frigo. Dopo qualche ora la bambina ha deciso di fare merenda e di conseguenza la stessa mamma ha aperto lo yogurt ma è bastato poco per notare delle strane macchie nere all'interno. Scoperto di come si trattasse di vermi ecco che i genitori si sono immediatamente allarmati. Hanno anche chiamato in Comune per informare di quanto accaduto le maestre ma non si sono fermati a questo. Pare abbiano deciso di denunciare il tutto alla Asl e ai Nas, ovvero le autorità competenti in materia di salute pubblica. Non solo. Dell'episodio è anche stato informato il sindaco di Fasano Francesco Zaccaria che però pare non abbia dato alcuna risposta ai genitori della bambina. Proprio questo particolare avrebbe indispettito i giovani genitori della bambina che ora sono decisi a vederci chiaro nella vicenda.

Chi invece non era stato informato di quanto accaduto, fino a ieri mattina, il dirigente del 1° Circolo didattico Gennaro Boggia. Chiaramente non ci sono responsabilità da parte della scuola e delle insegnanti in quanto accaduto anche perché lo yogurt aveva scadenza 24 gennaio (venerdì era il 18 gennaio) ed era, almeno alle apparenze, sigillato. Quindi se dolo c'è stato occorre risalire alla fonte ovvero alla ditta produttrice. «Mi dispiace essere stato avvertito di quanto accaduto da un giornalista e non dai genitori della bambina data la gravità del fatto» sottolinea il dirigente Boggia. «Al di là di questo lo yogurt era stato ordinato per la dieta speciale di una bambina. Questo per specificare che non tutti i bambini consumano yogurt a scuola ma era un alimento sostitutivo. Era sigillato e non scaduto e la piccola lo ha portato a casa per cui le maestre non hanno potuto visionare direttamente l'apertura della confezione. So con certezza che la mamma aveva chiamato in Comune per denunciare il tutto ma confermo che per quanto mi riguarda nessuna segnalazione è arrivata da noi. Quindi questo esclude sia la scuola, le maestre che la ditta che si occupa della refezione scolastica da ogni tipo di responsabilità. Il problema adesso è quello di sapere se la ditta che ha prodotto lo yogurt è esente da responsabilità. Anche da parte nostra vogliamo che sia fatta luce sulla vicenda perché, così come la bambina, anche noi come scuola ci sentiamo vittime di quanto accaduto. Sono episodi che possono mettere in cattiva luce, agli occhi di chi non comprende la nostra estraneità, la scuola e questo non va bene. Massima fiducia negli organi che dovranno appurare quanto accaduto anche perché noi per primi teniamo a sottolineare che il bene dei nostri bambini è la cosa più importante».
Ultimo aggiornamento: Martedì 22 Gennaio 2019, 14:06
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