Va in tribunale in bermuda e infradito, il giudice lo caccia dall'aula: «Si vesta meglio e torni»

Va in tribunale in bermuda e infradito, il giudice lo caccia dall'aula: «Si vesta meglio e torni»
Il caldo africano è certamente insopportabile in estate, soprattutto in questi giorni in cui sono tornate le temperature fino a 39 gradi in quasi tutta l'Italia. Ma il caldo non giustifica quanto accaduto in un Tribunale di Trieste, dove un uomo si è presentato in aula con bermuda e infradito: il giudice, per nulla contento di quell'abbigliamento, lo ha allora fatto uscire invitandolo a ripresentarsi indossando abiti adeguati.

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Il siparietto è avvenuto durante un'udienza di fronte al presidente della Sezione civile del tribunale triestino, Arturo Picciotto, ed è stato raccontato dal quotidiano Il Piccolo oggi in edicola: in aula c'erano due coniugi in fase di divorzio, insieme ai rispettivi avvocati. Constatato l'abbigliamento poco consono al luogo, il giudice ha chiesto all'uomo di tornare con abiti adeguati. «Anche se non c'è una casistica specifica su ciò che si può o non si può indossare, è il Codice di procedura ad attribuire al giudice il compito di garantire il rispetto del decoro durante l'udienza pubblica», spiega lo stesso Picciotto secondo quanto riferisce il quotidiano.

«In quell'udienza di divorzio il marito si è presentato con bermuda e calzature infradito.
Ho parlato con gli avvocati e mi sono lamentato del fatto che non avessero dato indicazioni di vestirsi in modo adeguato. Mi hanno assicurato di averlo fatto, ma la raccomandazione non era stata recepita. L'ho quindi invitato a tornare vestito in modo adeguato», aggiunge il magistrato. Il messaggio, prosegue il giudice, «è stato recepito di buon grado. Si è presentato infatti un'ora dopo vestito in modo più rispettoso, e così abbiamo potuto procedere con l'udienza». L'apparenza, conclude, «è sostanza. È un modo per riconoscere il valore dell'istituzione e l'importanza della funzione che stiamo svolgendo nel nome del popolo italiano». 

Ultimo aggiornamento: Martedì 23 Luglio 2019, 14:20
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