Firenze, la ragazza americana stuprata dal carabiniere: «Per quel militare la pena non è severa»
Dichiarazioni, scrive il giudice Frangini nelle motivazioni, che «inchiodano Camuffo alle sue responsabilità». «Poter affermare che Camuffo non avesse percepito il diniego della ragazza, sentito dal suo collega 'indaffaratò con l'altra, appare veramente arduo», chiosa in sentenza il giudice che aggiunge: «Il rapporto sessuale c'è stato ed è stato 'contrò la volontà della donna». I due carabinieri sono stati imputati di aver violentato, in due distinti rapporti, due studentesse americane incontrate in una discoteca di Firenze mentre erano in servizio di pattuglia dopo averle riaccompagnate nella casa dove alloggiavano e dove nel vano scale le violentarono.
L'11 ottobre 2018 in abbreviato c'è stato il processo a Camuffo per violenza sessuale su una ragazza, 23enne, mentre per il carabiniere scelto Pietro Costa invece ci sarà un processo con rito ordinario, per la violenza sessuale sull'amica, che inizierà il 10 maggio a Firenze.
Nelle motivazioni sul processo dove è stato condannato Camuffo il giudice Fabio Frangini scrive anche che i due carabinieri avevano consapevolezza, perché era evidente, che le due ragazze «avevano bevuto alcolici e anche parecchio» e che, mentre la ragazza violentata da Camuffo fornisce un «racconto della violenza sessuale coerente e pieno di pathos, non contradditorio, sempre uguale nelle varie dichiarazioni rese, per nulla enfatizzato», l'appuntato Camuffo dà «una sua versione dei fatti assolutamente risibile, non logica, descrivendo una scena sessuale ridanciana se non fosse di assoluta drammaticità».
Ultimo aggiornamento: Martedì 15 Gennaio 2019, 20:02
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