Sale scommesse legali chiuse, in Italia dilaga il gioco clandestino: «Migliaia di posti di lavoro a rischio»

Sale scommesse legali chiuse, in Italia dilaga il gioco clandestino: «Migliaia di posti di lavoro a rischio»

di Domenico Zurlo

Sono passati quasi quattro mesi da quando - lo scorso ottobre - il governo Conte decretò la sospensione delle attività per le sale scommesse, le sale bingo e le sale giochi. Una doppia chiusura (considerando anche quella durante il primo lockdown) che ha letteralmente messo in ginocchio il settore del gioco legale in Italia, che contava 150mila lavoratori nel 2019 e che rischia di vederne sparire quasi due terzi quest'anno.

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Nella giornata di oggi a Roma e Milano è prevista una manifestazione promossa proprio dai lavoratori del settore, per sensibilizzare il nuovo governo Draghi: se da un lato a rischiare il posto sono decine di migliaia di persone (almeno 45mila, secondo le prime stime), con il gettito per l'Erario che crolla di diversi miliardi, dall'altro prolifera invece il gioco illegale, con un giro d'affari da 18 miliardi nel 2020 e che aumenterà ancora quest'anno, se non si interverrà a mettere un freno.

Le mani delle mafie sul gioco


Diverse in questi mesi sono state le inchieste delle forze dell'ordine che hanno tentato in tutti i modi di stoppare le attività clandestine: un vero e proprio boom dell'illegale, su cui le mafie hanno subito messo le mani, ingolosite dalla voglia di gioco - lecito o clandestino che sia - di migliaia di italiani. Basti pensare che nel 2019 lo Stato ha incassato 10,7 miliardi di euro dal settore slot e videolotterie, cifra che nel 2020 è crollata a 6,5 miliardi, e nel 2021 potrebbe andare ancora peggio: al contrario il gioco illegale, secondo stime della società di consulenza Mag, è salito dai 12 miliardi del 2019 ai 18 miliardi nel 2020, e quest'anno potrebbe salire ancora a 22 miliardi.


«Molte attività legate al settore delle sale gioco sono chiuse per decreto da mesi e nulla si sa sui tempi delle eventuali riaperture.

Migliaia di lavoratrici e lavoratori non hanno nessuna visibilità sulle prospettive aziendali e il settore non può essere tenuto chiuso all'infinito», le parole di Fabrizio Potetti, coordinatore nazionale Lottomatica per la Fiom-Cgil. E ad avvantaggiarsi della situazione non è solo il gioco illegale, ma anche gli operatori stranieri online «perché durante il lockdown si è continuato a giocare privilegiando i canali digitali internazionali, con tutto quello che ne consegue sulla legalità e la fiscalità. Un danno per il Paese, per i lavoratori e le aziende».


Le richieste dei gestori, qualcuno dei quali da diversi giorni manifesta davanti al Parlamento per sensibilizzare le autorità, sono semplici: consentire le riaperture di sale scommesse, sale giochi e sale bingo individuando dei protocolli di sicurezza, o anche rispolverando le misure già adottate per le riaperture dello scorso giugno, dalle santificazioni agli obblighi di distanziamento ai divieti di assembramenti. Misure già adottate peraltro da altri esercizi commerciali che hanno potuto riaprire i battenti o restare aperti in tutta sicurezza in questi mesi, almeno fino ad oggi.


Ultimo aggiornamento: Giovedì 18 Febbraio 2021, 11:33
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